Napoli, rione “Traiano”: rapinata una farmacia, malviventi in fuga

Rapina in una farmacia sita nel rione “Traiano” a Napoli: verso le 20 di sabato due uomini pistola in pugno e volto coperto da casco integrale hanno fatto irruzione nel locale sito in via Antonino Pio intimando ai dipendenti di consegnare l’incasso. Dopo aver preso il bottino i rapinatori sono scappati a bordo di uno scooter parcheggiato davanti all’ingresso della farmacia.

Sul posto sono accorse le unità di polizia del Nucleo Prevenzione Crimine e successivamente gli agenti del commissariato “San Paolo” che hanno iniziato le indagini. Gli 007 della polizia starebbero visionando i filmati delle telecamere di sicurezza presenti in loco al fine di identificare gli autori della rapina. Secondo alcune indiscrezioni provenienti da ambienti investigativi si tratterebbe di pregiudicati del posto.

A distanza di poche ore si stanno susseguendo tra “Soccavo”, il rione Traiano e “Fuorigrotta” furti e rapine: tale dato confermerebbe la crisi economica in cui l’attuale guerra di camorra avrebbe gettato i clan operanti sul territorio. Alcuni affiliati avrebbero allora deciso di creare gruppi malavitosi autonomi: per raggiungere questo obiettivo criminale servono soldi e armi ed ecco che improvvisamente il numero di rapine e furti aumenta esponenzialmente.

Secondo “radio mala” un brutto segnale per chi sa interpretare il linguaggio della camorra: alcuni “leoni” del crimine sarebbero “feriti ma ancora in vita”. Questo vuol dire che l’alzata di testa di qualche pregiudicato del posto in odore di scissione dagli storici clan potrebbe essere punito dalle stesse organizzazioni con la morte per dare un chiaro messaggio a chi avesse intenzione di “girarsi”.

Il vero problema è che a Napoli sono saltati tutti i vecchi equilibri di camorra: in un cinico valzer si alternano baby gang e resti di storici clan della “Nuova Famiglia” in una lotta senza fine per il controllo delle piazze di spaccio, del racket, dell’usura e del contrabbando. Tutti contro tutti: difficile allora disegnare una geografia criminale chiara con i gruppi malavitosi che cambiano di continuo e che potrebbero presto essere prede di un unico grande predatore: la cupola di “Secondigliano”.

Dopo l’uscita di scena dei Lo Russo, i cosiddetti “capitoni di Miano”, niente fermerebbe gli agguerriti scissionisti, ovvero gli Amato-Pagano, dal tentare la conquista criminale di Napoli. Della serie: aria di fuoco e sangue per la già martoriata capitale del Mediterraneo.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.