Napoli, telefonata anonima: in un tombino decine di proiettili

Una telefonata anonima pervenuta ieri mattina ai carabinieri a Napoli ha permesso di ritrovare e sequestrare diciannove proiettili calibro 9 Luger con ogiva in rame blindata. Le munizioni erano accuratamente occultate in un tombino, in perfetto stato di conservazione e pronte all’uso. In queste ore gli inquirenti starebbero comparando i proiettili con altri esplosi in agguati e stese di camorra avvenuti nella zona ultimamente per capire se si tratti dello stesso munizionamento.

Una sorta di santabarbara per i killer che per evitare di essere intercettati armati dalle forze dell’ordine nasconderebbero in punti strategici vicini all’obiettivo da colpire. Il dato rilevante è dettato dalla precisione della segnalazione anonima pervenuta ai militari dell’Arma. Forse un primo atto di pentimento di qualche camorrista del luogo o la confidenza raccolta da qualche giovane del posto vicino ad ambienti malavitosi, un fardello troppo grave da sopportare dopo gli ultimi drammatici avvenimenti che hanno colpito il cuore storico di Napoli.

Da qui l’ipotesi della telefonata ai carabinieri per salvarsi la coscienza e non sentirsi in qualche modo complice dei malavitosi. La tensione nel quartiere resta altissima: tra l’altro aleggerebbe tra i giovanissimi del posto diffidenza nei confronti di facce nuove viste in giro nella zona. Uomini delle forze dell’ordine in incognito o spie di clan lontani dalla Sanità inviati dai boss con il compito di sondare la reale consistenza del potere offensivo di chi attualmente governerebbe criminalmente parlando il quartiere.

Più volte gli inquirenti hanno ipotizzato che dalla periferia orientale di Napoli grossi gruppi criminali possano tentare la scalata al centro storico di Napoli con particolare riferimento proprio al rione Sanità e alle redditizie piazze di spaccio dislocate nei vicoli cari a Totò.

Per il momento gli investigatori mantengono il massimo riservo sulla questione: secondo alcune indiscrezioni le forze dell’ordine fiderebbero anche sulle “dritte” dei giovani residenti alla Sanità per comporre l’esatto identikit di un sistema in continuo rinnovamento nel centro di Napoli. Giovani che potrebbero essere veramente stanchi di subire passivamente le angherie di gente senza scrupoli pronta ad uccidere innocenti pur di affermare la propria leadership criminale sulla città.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.