Il pregiudicato è responsabile del reato di detenzione illegale di armi da fuoco.
La Squadra Mobile di Napoli durante la perquisizione nell’abitazione di Ceci, ha rinvenuto, all’interno di un vano ricavato in un doppiofondo di una parete della cucina, una pistola modello Beretta calibro 7,65 con munizioni .
La pistola è risultata, dopo gli accertamenti in banca dati interforze, rubata nel 2013.
All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti e sequestrati mille euro .
La vicinanza di Ceci al clan Pesce-Marfella è stata testimoniata dal tatuaggio che il pregiudicato aveva in petto con la scritta “Pasquale Bianchino” pseudonimo del capo clan Pesce Pasquale, attualmente detenuto in carcere.