Nuovo consiglio comunale, nuove polemiche a Castellammare. Aula consiliare nuovamente occupata dai termali e dalla minoranza dopo che la maggioranza capitanata da Pannullo ha deciso di lasciare la seduta avendo approvato il piano triennale per la prevenzione della corruzione. Incassa un importante risultato la squadra di governo (nessun voto contrario, solo due gli astenuti – i cinque stelle) che poi ha deciso di non discutere le mozioni presentate dalle opposizioni.
All’ordine del giorno, infatti, erano presenti ben 4 mozioni presentate da tutti i gruppi della minoranza che riguardavano particolarmente il centro antico, le terme, e il decoro urbano. Al momento della discussione di quest’ultime, la maggioranza però ha deciso di “scappare” via causando l’ira dei termali, presenti come sempre in aula, e della stessa opposizione.
Per l’ennesima volta, quindi, Pannullo e la sua squadra di governo preferisce non esporsi particolarmente sulla questione Terme che si basa particolarmente sul bando di privatizzazione che tarda ad arrivare e che è stato fortemente criticato dalle opposizioni e dagli ex dipendenti. Una caduta di stile che Pannullo ha cercato di spiegare attraverso una nota pubblicata successivamente la “fuga” dall’aula: “Martedì 31 gennaio è stata già convocata una conferenza dei capigruppo allargata a rappresentati sindacali e lavoratori per discutere della questione termali, all’ordine del giorno della commissione bilancio è depositata da dicembre 2016 la delibera consiliare per la manifestazione di interesse riguardante la privatizzazione di Antiche Terme, infine entro il 15 febbraio si celebrerà un nuovo consiglio comunale che esaminerà in aula il provvedimento.
Il destino dei lavoratori delle terme è la priorità di questa amministrazione. Per arrivare alla risoluzione positiva della vicenda c’è bisogno di approvare delibere e portare avanti atti concreti, non servono di certo rituali e litanie di vecchio stampo utili solo alla propaganda politica”.
Un caos politico che ripercorre purtroppo quelli degli scorsi anni dove anche Nicola Cuomo e la sua amministrazione non riuscivano a dare spiegazione ai dipendenti termali che da troppo tempo attendono novità sulla loro posizione. Aula consiliare, quindi, occupata: le opposizioni e i termali si sono uniti nella loro lotta contro questi modi di comportamento del Partito Democratico e di tutta la coalizione di centrosinistra.
Eppure anche sul piano per la prevenzione della corruzione sono piovute accuse sulla squadra di governo, soprattutto dai 5 stelle che infatti si sono astenuti: “Non condividiamo questo piano perchè non è stato discusso con nessuno. Le associazioni e i cittadini sono stati tagliati fuori e questo non lo possiamo accettare. Speravamo anche in una presa di posizione, inoltre, del sindaco nei confronti delle accuse che sono piovute sul direttore artistico che non è mai arrivata”.
La risposta del sindaco non si è fatta attendere: “Tutti potevano modificare questo piano considerato che è stato pubblicato per un mese sul sito del Comune. Basta populismo. Non è questo il momento per dire che andava modificato: avete avuto l’opportunità ma forse non eravate a conoscenza di ciò”.