Ricordiamo che la vittima viveva, con il compagno, in casa della Attruia e la accusava di essere eccessivamente premurosa nei confronti dell’uomo. In un litigio, la vittima venne strangolata dalla Dipino che poi nascose il corpo della donna in una cassapanca.
Si sono rivelate decisive le ulteriori indagini dei carabinieri di Amalfi che hanno permesso di confutare l’alibi difensivo dell’uomo. Per la completa definizione del caso, fondamentali anche la precisazione dell’orario del decesso della vittima, le immagini registrate da una telecamera di videosorveglianza successivamente acquisite, gli accertamenti autoptici, le disposte consulenze medico-legali, e, in aggiunta, la chiamata in correità nei confronti del cinquantenne effettuata dalla complice Vincenza Dipino che in un primo momento aveva dichiarato di avere agito da sola scagionando l’uomo.
Nicola Mansi