E’ ufficiale: il consiglio comunale di Scafati, dopo la proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche. E’ questo quello che è stato reso noto nel comunicato del Consiglio dei ministri. La notizia è arrivata in tarda mattinata.
Al momento si attende l’arrivo della commissione d’accesso che secondo le ultime indiscrezioni dovrà guidare l’Ente scafatese per un periodo variabile (si pensa dai 18 ai 24 mesi). La commissione d’accesso, comunque, si era già recata nel Comune di Scafati nei mesi scorsi per reperire tutto il materiale utile per portare avanti delle indagini interne.
Le infiltrazioni camorristiche, quindi, sono alla base dello scioglimento. Lo scorso dicembre, infatti, il sindaco Pasquale Aliberti decise di dimettersi dopo una richiesta di arresto da parte del Tribunale del Riesame: venne accusato di voto di scambio politico mafioso con il clan locale dei “Ridosso”.
Attualmente a capo del Comune scafatese c’è il commissario prefettizio Saladino che dovrà lasciare il posto alla commissione d’accesso che arriverà in città nelle prossime ore. Per quanto riguarda il sindaco, sarà la Corte di Cassazione a decidere o meno sulla richiesta d’arresto.
Doccia fredda quindi per Scafati che si ritrova senza governo e nelle mani della commissione d’accesso. Decisione del Ministero dell’Interno che era nell’aria già nelle scorse settimane e che oggi, alle 13:54, è stata ufficializzata: il consiglio comunale di Scafati è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche.