A conclusione di una scrupolosa indagine patrimoniale finalizzata all’individuazione del patrimonio della camorra, la Divisione Anticrimine della Questura di Napoli ha dato esecuzione al sequestro di beni emesso dal Tribunale di Napoli –Sezione Misure di Prevenzione, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di Elvira Visconti, residente a Napoli classe 1960, detenuta.
A carico della donna plurimi precedenti per partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, ricettazione, lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale, violazione di sigilli. La donna risulta associata alle carceri per una condanna definitiva ad anni 13 e mesi 4 di reclusione per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Nello specifico la sentenza di condanna veniva emessa all’esito del procedimento giudiziario istruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli a carico di capi ed affiliati alla storica organizzazione camorristica denominata “clan Giuliano”, operante nel centro storico di Napoli. Il clan diretto dai fratelli Giuliano si è reso responsabile di importazione, trasporto, illecita detenzione, distribuzione e messa in vendita di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana.
Alla Visconti era stata contestata l’attività di vendita sistematica della droga (eroina e cocaina) attraverso una grossa piazza di spaccio gestita nella zona dei Tribunali in Napoli. Sequestrati numerosi beni immobiliari e societari risultati nella disponibilità di Elvira Visconti ritenuti provento dell’attività di spaccio di stupefacenti. In particolare sono stati sequestrati i seguenti immobili ubicati nella zona Decumani – Tribunali: 1 appartamento sito in via dei Tribunali nr. 175, 2 appartamenti in via S. Maria ad Agnone nr.33, 1 immobile ad uso abitazione sempre in via S. Maria ad Agnone nr.34 oltre ad una quota societaria del 50% di un’impresa operante nel settore della gestione di garage e autorimesse ad uso pubblico, con sede in via F. Illuminato.
Il complessivo valore dei beni sequestrati ammonterebbe a mezzo milione di euro. Giro di vite della magistratura nei confronti dei clan e delle tante attività imprenditoriali gestite dalla camorra per il riciclaggio del denaro sporco. Indagini che potrebbero portare presto all’identificazione dei colletti bianchi del crimine organizzato, ovvero di professionisti della Napoli bene indicati, senza fornirne però generalità, da numerosi collaboratori di giustizia quali veri burattinai del sistema.
Alfonso Maria Liguori