Napoli, il sindaco de Magistris: “Basta ‘stese’ della camorra”

“Bisogna chiedere allo Stato di interrompere le stese”: tuona così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris a margine della cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Castel Capuano. “Le stese – ha precisato il primo cittadino – , intese quali esplosione di colpi d’arma da fuoco per la strada a scopo intimidatorio, sono particolarmente allarmanti e vanno affrontate soprattutto con gli elementi preventivi e repressivi dello Stato. Da tantissimo tempo chiedo più mezzi, risorse umane e materiale al Governo centrale. Insufficiente impiegare unità dell’esercito in supporto alle forze dell’ordine sul territorio”.

Parole che ci rallegrano da un lato lasciandoci però interdetti dall’altro: de Magistris parla di richieste incalzanti di aiuto inoltrate alle istituzioni competenti ma in tutta onestà non ricordiamo alcuna pubblicizzazione in merito ricordando al contrario come il buon Luigi promuovesse eventi mondani nel cuore storico di Napoli teatro di agguati di camorra all’ordine del giorno.

Ci si augura che de Magistris non tenti di salvare la faccia nei confronti dei napoletani sempre più soggiogati dal crimine organizzato. Le periferie restano abbandonate a se stesse, i servizi risultano insufficienti eppure de Magistris nello stesso intervento a Castel Capuano ha dichiarato: “Noi stiamo dando il massimo sul piano della cultura e del sociale all’interno di una città in piena riscossa. Di fronte alle stese e agli omicidi però devono intervenire le forze dell’ordine ordinarie e la magistratura che a Napoli fanno un compito eccellente ma evidentemente vanno anche rafforzate”.

La domanda è: ma parliamo della stessa città? Palese la volontà di “ferire e medicare” da parte del primo cittadino di Napoli forze dell’ordine e magistratura: i napoletani ripongono massima fiducia nei giudici e nelle uniformi dello Stato chiedendosi perché de Magistris non abbia speso il suo tempo a manifestare in Roma le perplessità che oggi sbandiera ai media sentitamente da Napoli.

La politica ha strane dinamiche: logiche arriviste e programmi espansionistici personali poco si sposano con le esigenze di città importanti come Napoli che da sempre pagano lo scotto di una questione meridionale mai affrontata sul serio. Occupazione, adeguata scolarizzazione e sana aggregazione sociale o i signori amministratori e il Governo centrale parleranno solo di aria fritta. Francamente riteniamo che questa città meriti ben altro rispetto da parte di chi ha l’onore di rappresentarla pubblicamente ad ogni livello.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.