Si avvicina la data della competizione elettorale a Pompei. Non è più tempo di tatticismi. Le future alleanze dipendono dalla scelta del candidato sindaco. Ora che è stato deciso di aprire la porta ai partiti politici, dipende anche dall’orientamento delle coalizioni.
E a grande sorpresa con una lista civica “Movimento per la legalità” ha annunciato la propria candidatura a sindaco anche il leader nazionale delle Guardie Giurate Giuseppe Alviti, già medaglia d’argento al valor civile nell’anno 2006 e da tempo impegnato nel sociale lottando a favore delle classi più deboli.
In una conferenza stampa del Movimento ha così presentato la propria candidatura: “Sono sceso in campo per onorare una sfida: non una sfida fine a se stessa né una vittoria fine a se stessa, ma una reale opportunità di governare Pompei con chiarezza e credibilità, nel segno di una totale discontinuità con gli ultimi anni di malgoverno.
I governi appartenenti a questa coalizione, che si sono succeduti negli anni, sono rimasti imbrigliati nelle rete dei ricatti, dei veti, delle spartizioni, dei debiti da pagare e da riscuotere attraverso un clientelismo becero.
Pompei ha bisogno di una politica che sappia assumersi la responsabilità di scelte a sostegno e a difesa dei cittadini, i quali necessitano di istituzioni presenti che rispettino gli impegni presi.
Noi vogliamo garantire un processo di evoluzione della nostra città, dopo anni di incuria e di politiche disastrose e improduttive volte unicamente allo svuotamento sconsiderato della pressione fiscale. Mai, dico, mai, in questi anni era accaduto di avere un aumento sconsiderato delle tasse.
Spesso in questi giorni vecchi e nuovi politicanti si proiettano nel futuro, come se il passato non contasse più (mi dispiace per gli amici, comunque essi rimangono sempre amici), con proclami e teorie che lasciano il tempo che trovano. La gente è stanca dei vecchi discorsi e dei vecchi modi di fare politica; apprezza, invece, chi progetta e realizza il futuro di una comunità, immaginando il fattibile. Il resto sono solo chiacchiere.
Come ben sapete, in questa competizione elettorale, “Movimento per la legalità” corre da sola pur avendo una lista composta da persone di ogni ceto sociale, che hanno condiviso fin dall’inizio la mia candidatura, la mia proposta.
Oggi più che mai, ho la consapevolezza che non avere in coalizione chi ha pensato di contrattare la propria appartenenza con altri, significa arrivare al governo della città a mani libere, senza ricatti, senza contraddizioni; significa segnare una reale rottura con i tanti protagonisti degli anni di malgoverno che oggi sono schierati con la sinistra.
Sono consapevole che una eventuale vittoria, sebbene difficile ma non impossibile, significherà l’azzeramento di quel sistema politico e di potere che ha gettato Pompei nel baratro, ponendo un argine a quelle transumanze che rappresentano un male per la nostra città.
Ecco perché noi siamo differenti, e vogliamo esserlo ancor più rispetto a chi vive con l’affanno della poltrona e delle postazioni di potere.
Voglio confrontarmi con la società pompeiana in tutte le sue espressioni sane ed oneste, per poter condividere un programma di assoluta rottura con il passato, che faccia delle regole, della normalità, della meritocrazia, la sua parola chiave. Qualcuno mi accusa di essere abbastanza eloquente: in parte, forse, è vero, ma voglio ricordare che il metro di valutazione di un candidato sindaco non deriva solo dalla sua capacità oratoria, ma anche e, soprattutto, da quello che dovrà essere. La mia vita personale e professionale mi rappresenta e parla per me: con le parole non voglio e non devo convincere nessuno. Con la gente continuerò ad interfacciarmi quotidianamente come ho sempre fatto, prima con l’ascolto e poi con l’impegno nel risolvere i problemi che, di volta in volta, mi verranno sottoposti.
Nell’avviarmi alla conclusione, vi ricordo una frase che porto sempre nel cuore: “Dove non osa il coraggio degli individui, regna l’abitudine e così si regalano la gioventù e le aspettative alle vicende degli altri, rimanendo spettatori passivi della nostra stessa esistenza”. Noi tutti dobbiamo essere primi attori. Ringrazio tutti per la partecipazione, la condivisione e la grande emozione che mi dimostrate con entusiasmo in quella che sarà una futura missione.
Concludo il mio discorso, auspicando una campagna elettorale condotta senza ingiurie, ma con la convinzione che l’amicizia, la dignità e l’onestà siano valori irrinunciabili e non trattabili”.
Tramite il social Facebook, la candidatura di Alviti ha suscitato attacchi e commenti.
Così la replica dello stesso, “Capisco che la mia candidatura sia destabilizzante per una cittadina come Pompei e crei fastidio a chi non aveva minimamente pensato ad un’incognita come la mia discesa in campo in prima fila ma devo ribadire ciò che ho espresso già sul mio profilo social.
Ecco che Pompei merita una politica migliore, leggendo dei commenti di probabili elettori sul social, tutti senza un costrutto, molto medioevali, arroganti e anche provinciali. Sono ancora più convinto di questa mia candidatura a sindaco.
Pompei merita un punto di vista da cittadina primaria non più legata a mentalità contadine circoscritte al classico “se uno non è pompeiano non può capire, la storia è circoscritta solo tra noi”. Io non amo i vassalli e bisogna aprirsi ad una politica europeistica.
Credo che i cittadini pompeiani siano pronti per il rinnovo, almeno quelli intellettualmente onesti”.