Scafati, il post scioglimento e la “carcassa” del comune alla deriva

Il 27 gennaio 2017 alle 13:54 il ministro dell’Interno Marco Minniti comunica lo scioglimento ufficiale del consiglio comunale di Scafati. La notizia ha rappresentato solo l’apice del collasso per la città di Scafati che da oltre un anno occupa le prime pagine dei quotidiani dalle indagini che hanno coinvolto l’ex primo cittadino Pasquale Aliberti, la sua consorte Monica Paolino, consigliere regionale, parenti, amici, faccendieri,segretarie, dipendenti comunali e malavita locale, fino ad arrivare alla spirale che lo scorso mese ha portato il commissario prefettizio Vittorio Saladino a Palazzo Meyer.

Intanto, mentre Aliberti attende marzo e la sentenza della cassazione sul mandato di arresto, è già stata scelta la commissione che prenderà le redini di Scafati per almeno i prossimi 18 mesi. Sarà il prefetto Gerardina Basilicata coi due vice Maria De Angelis e Augusto Polito a insediarsi Palazzo Meyer e a far quadrare i conti fino alle prossime elezioni.

Nel frattempo i fedelissimi si stringono attorno ad Aliberti e preparano la mossa difensiva contro la decisione del Consiglio dei Ministri. L’avvocato Brigida Marra infatti scrive sul suo profilo facebook: “Posso già dire però, che da avvocato non riesco ad accettare e condividere un provvedimento che oggi, non può garantire il rispetto del principio di “terzietà” sancito dall’art 111 della Costituzione italiana dal momento che, si tratta di un provvedimento NON adottato da un organo giurisdizionale. È questa la ragione per la quale, a prescindere da quelle motivazioni che non conosco, nella qualità di ex consigliere comunale insieme ai miei colleghi, presenteremo certamente ricorso”.

L’ex consigliere di opposizione del Pd Michelangelo Ambrunzo dichiara: “E’ un momento triste per la città di Scafati e non possiamo far altro che attendere l’arrivo della relazione che chiarirà quali sono stati gli aspetti amministrativi contagiati dal seme della criminalità. Come opposizione in questi anni abbiamo segnalato nelle commissioni, nei consigli comunali e alle altre istituzioni del paese, in diverse occasioni, molti affari sospetti: fa male ora sapere che avevamo ragione”.

L’ex consigliere Angelo Matrone (FdI) già guarda al futuro: “Ora bisogna avviare un dialogo per la costituzione di un centrodestra scevro da condizionamenti dei partiti, che abbia come unico obiettivo il bene della città con un reale cambiamento di metodo. La prossima amministrazione, da chiunque sarà composta, dovrà garantire il blocco del malaffare, il rispetto della legalità e della trasparenza delle procedure amministrative. Non si può fomentare ulteriori divisioni e odio. Il punto fondamentale oggi è di ricostruire Scafati, liberarci da risentimenti decennali, puntare insieme sull’immagine della nostra bellissima città. La politica è servizio per il bene comune. Quindi è una passione e deve essere fatta il più possibile in modo spontaneo. Gli uomini di buona volontà sostengano l’azione della Commissione ministeriale in questi due anni difficilissimi che ci aspettano”.

Quello che più che un Comune sembra ormai una carcassa, ha risvegliato l’appetito di tutte le forze politiche che, quasi come iene e avvoltoi, sembrano pronte a fiondarsi sui resti in decomposizione sulla riva delle acque putride del Sarno.

Sono passati pochissimi giorni e l’opinione pubblica si è divisa tra chi non nasconde la propria indignazione, chi si dichiara soddisfatto e chi deluso… tra di loro c’è però anche chi è indifferente tra i suoi guai di ogni giorno e chi infine esterna coi suoi dubbi le sue preoccupazioni : “Ma adesso non è che ci tasseranno anche l’aria che respiriamo?”

Raffaele Cirillo

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