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Giugliano, nuovo agguato nel primo pomeriggio: feriti due giovani

Agguato di camorra nel primo pomeriggio a Giugliano in via San Vito: due uomini sono stati colpiti da numerosi colpi di pistola esplosi da due killer giunti sul posto a bordo di uno scooter. Nello specifico sono rimasti feriti il 29enne Nello di Biase, figlio del boss Michele (alias paparella) scomparso nel 2015 e il 25enne Silvano Ciccarelli. Trasportati d’urgenza all’ospedale San Giuliano le vittime sono apparse subito in gravi condizioni e tutt’ora verserebbero in pericolo di vita.

Sul raid indagano i carabinieri che hanno rinvenuto e sequestrato sul luogo dell’agguato 8 bossoli esplosi da pistola semiautomatica calibro 9×21. In queste ore gli 007 dell’Arma starebbero visionando i filmati delle telecamere di sicurezza presenti in zona per risalire all’identità dei killer.

Al momento prevarrebbe tra gli inquirenti l’ipotesi di un regolamento di conti tra clan rivali : non sarebbe un caso che i sicari abbiano esploso numerosi colpi di pistola contro il figlio di un boss con chiara intenzione , secondo indiscrezioni provenienti da ambienti investigativi, di uccidere. Il riciclo generazionale in atto a Napoli e nell’hinterland vesuviano all’interno del sistema starebbe dando vita ad una serie di sanguinosi conflitti di camorra per il controllo degli affari illeciti sul territorio, con particolare riferimento allo spaccio di stupefacenti e al racket.

Proprio Giugliano è tristemente nota per la collusione spesso emersa in passato tra imprese edili e malavita organizzata: una piazza storicamente governata sotto il profilo camorristico dal clan Mallardo, retto dal boss Francesco (alias Ciccio e’ Carlantonio), che ultimamente però, tra arresti eccellenti e ingenti sequestri di beni, avrebbe subito un considerevole tracollo stuzzicando, forse, le mire espansionistiche di altri gruppi criminali operanti nella periferia di Napoli.

I cittadini vivono sempre più nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Le prossime ore potrebbero essere decisive per ricostruire dinamica e movente di un agguato camorristico che getta ulteriori ombre sulla provincia partenopea.

Alfonso Maria Liguori

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