Litiga con il compagno e si lancia in acqua: salvata a Napoli da poliziotti e pompieri

Tre agenti della polizia di stato sono entrati in acqua sul lungomare di Napoli per salvare una giovane donna. Poco prima da alcuni cittadini era giunta al “113” una richiesta d’intervento e la sala operativa della Questura aveva subito inviato sul posto alcune volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale.

Immediatamente giunti sul posto gli agenti, liberatisi dei cinturoni, si lanciavano in soccorso della donna nonostante il mare agitato e la bassa temperatura dell’acqua. Alla vista dei poliziotti la stessa stranamente iniziava a nuotare verso il largo allontanandosi dagli operatori che venivano sbattuti sulla scogliera dalle onde.

Nel frattempo sopraggiungevano i vigili del fuoco che riuscivano a raggiungere la protagonista della vicenda traendola in salvo. Trasportata all’ospedale “Loreto Mare” in stato di ipotermia la donna è stata giudicata guaribile in cinque giorni: medicati nello stesso ospedale per contusioni e traumi vari i poliziotti che si erano gettati in mare per soccorrerla.

Si tratta di una cittadina albanese che ha spiegato l’insano gesto come una reazione estrema ad una lite avuta poco prima con il suo compagno. Un plauso ai valorosi agenti che hanno mostrato sprezzo del pericolo e alta professionalità nell’esercizio delle proprie funzioni. Senza esitare servitori dello Stato hanno messo a repentaglio la propria vita per salvare una persona in pericolo.

Notizie del genere non possono che avvicinare i cittadini alle forze dell’ordine: spesso erroneamente si identificano le uniformi pubbliche con i corrotti e i collusi troppo frequentemente alla ribalta della cronaca nostrana. Nulla di più sbagliato: “gli infedeli”, come vengono definitivi i cattivi colleghi dagli stessi operatori dell’ordine, non hanno nulla a che fare con chi giorno per giorno fa onore allo Stato che difende e rappresenta, meritando solo rispetto e stima da parte degli onesti contribuenti.

Il crimine organizzato è sempre pronto ad approfittare di questa cattiva pubblicità per allontanare l’opinione pubblica dalle istituzioni. La comunità partenopea rivolge un sentito ringraziamento a chi si prodiga giorno per giorno per garantire la pubblica sicurezza pur essendo sotto organico e con un supporto logistico inefficiente. In sintesi: i napoletani continuano a credere nelle forze dell’ordine e nello Stato inteso quale unico vero referente per ogni onesto cittadino.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.