Napoli, “Capodichino”: sequestrata fabbrica abusiva di lampadari

Operatori della polizia locale di Napoli, reparto “Tutela Ambiente” hanno sequestrato un fabbrica di lampadari a ridosso dell’aeroporto internazionale di “Capodichino”. L’operazione è nata da una dettagliata denuncia che ha portato gli agenti ad intervenire sul posto sorprendendo quattro uomini, tra cui il titolare dell’attività, intenti alla forgiatura, saldatura e verniciatura di lampadari d’arredo.

La fabbrica è situata all’interno di una costruzione abusiva in muratura la cui proprietà fu acquistata dal Comune di Napoli. L’impresa si è rivelata sprovvista di autorizzazioni amministrative e non a norma in materia di abbattimento o filtraggio delle polveri prodotte dalla lavorazione dei materiali. La merce finita veniva poi esposta e venduta in un megastore situato sempre a Napoli intestato ad un altro soggetto comunque riconducibile ai proprietari della fabbrica abusiva.

I caschi bianchi oltre a porre i sigilli e deferire all’autorità giudiziaria i quattro uomini trovati all’interno del sito hanno informato la guardia di finanza e l’Agenzia delle Entrate per gli accertamenti del caso. Un’operazione condotta con professionalità dalla locale che si inquadra perfettamente in un più ampio monitoraggio territoriale fortemente voluto dal governo locale guidato dal sindaco Luigi de Magistris.

In un momento di forte recessione economica quale quello attraversato dalla comunità partenopea oltre al danno ecologico e all’assenza dei requisiti basilari per svolgere un attività imprenditoriale realtà produttive illegali costituiscono una concorrenza sleale per chi invece , operando nella legalità, è vessato da oneri fiscali rilevanti.

Un particolare da non sottovalutare se si pensa alla già difficile competizione delle imprese nostrane nei confronti di quelle cinesi e alla difficoltà di assumere personale incontrata da attività che riescono a mantenersi in vita solo grazie ad una gestione strettamente familiare.

Alfonso Maria Liguori

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