Faccia a faccia stamane in Prefettura a Napoli tra amministrazione locale e governo centrale: la prima occasione di confronto dopo le scaramucce sulla “cabina di regia”. Il comitato cittadino “Bagnoli Libera” , da sempre contro il commissariamento e le politiche di Palazzo Chigi sull’area, ha dato vita ad una manifestazione in piazza Plebiscito.
A confronto diretto il primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris e il Ministro per il Sud Claudio De Vincenti. “Ormai è chiaro – ha precisato l’attivista Luca Recano – che il governo stia tentando di riabilitare il commissariamento di Bagnoli che riteniamo fallimentare. La stessa agenda messa in cantiere dalla cabina di regia non ha prodotto altro che una messa in sicurezza degli arenili nord per 500mila euro.
Opera che non apporta alcun beneficio alla cittadinanza. Chiediamo un passo indietro da parte del governo: l’amministrazione comunale deve prendere atto che tutta la città è contro il commissariamento”. “Basta contrapposizioni – aveva dichiarato il Ministro De Vincenti – che non sono mai utili alla città.
Il governo su Bagnoli sta facendo fatti e non chiacchiere”. “Ormai i tempi su Bagnoli sono cambiati: – aveva precisato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris – con il governo siamo sul punto di risolvere le controversie sul quartiere applicando lo stesso metodo usato per arrivare alla firma del Patto per Napoli”.
“Finalmente su Bagnoli qualcosa si muove – ha precisato Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli – pertanto riteniamo sia giunto il momento di azzerare polemiche e strumentalizzazioni da parte di tutti. Occorre andare avanti con progetti di qualità per la bonifica e la rigenerazione urbana di un intero quartiere da 20 anni sottratto alla cittadinanza e allo sviluppo.
Ci sono tante idee sul futuro di Bagnoli ma ci farebbe piacere pensare a una possibile conversione dell’area o di una sua parte in chiave tecnologica, una sorta di Silicon Valley italiana. Fare di Coroglio zona di ricerca e sviluppo dedicata alle pmi che operano nel settore dell’high tech offrirebbe un’occasione di crescita all’intero tessuto urbano e porterebbe con se la creazione di una serie di infrastrutture di cui oggi l’area è orfana”.
I presupposti sulla carta per far bene ci sarebbero tutti. Resta ora da vedere se i signori politici e gli addetti ai lavori vogliano passare dalle promesse ai fatti. Di progetti meravigliosi la storia della nuova Bagnoli è piena: di realizzazioni concrete ad oggi però nemmeno l’ombra. Sarà vera gloria? Al tempo l’ardua sentenza.
Alfonso Maria Liguori