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Candidati a loro insaputa, avviso garanzia a consigliere Pd Salvatore Madonna

Iscritto il primo nome nel registro degli indagati per l’inchiesta dei candidati a loro insaputa nella lista civica “Napoli Vale” a sostegno di Valeria Valente, candidata alle ultime amministrative napoletane.

Un avviso di garanzia è stato notificato dalla Guardia di Finanza al consigliere comunale del Pd di Napoli, Salvatore Madonna, nell’ambito dell’inchiesta su candidati a loro insaputa alle ultime elezioni comunali. Nei confronti del consigliere, che era stato iscritto nel registro degli indagati nei giorni scorsi, è ipotizzato il reato di violazione della legge elettorale.

Salvatore Madonna

Il cerchio si era ristretto intorno ai consiglieri comunali a cui la parlamentare Pd affidò l’incarico di autenticare i candidati, a differenza del Partito Democratico che invece decise di incaricare un notaio. Gli occhi fin da subito sono stati puntati su Salvatore Madonna, Enzo Varriale della lista “Moderati” e Antonio Borriello, ex capogruppo democrat. Però il reato ipotizzato, violazione della legge elettorale per aver certificato alcune candidature senza che i diretti interessati ne fossero a conoscenza, sarebbe a carico solo di colui che commise il falso materialmente.

L’inchiesta condotta dal pm Stefania Buda, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, comunque, tende ad escludere che l’unico a sapere cosa stesse avvenendo fosse l’autore materiale, ossia l’unico indagato al momento. I finanzieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura stanno verificando in queste ore i documenti acquisiti nei giorni scorsi presso gli uffici comunali e l’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Napoli. Si cerca di ricostruire i fatti accaduti le settimane precedenti le elezioni.

Nel frattempo salgono a nove i candidati ignari: una docente e un avvocato, entrambi ascoltati ieri dalla guardia di finanza. Il misfatto avvenne il 6 maggio, termine ultimo per la presentazione delle liste. Obiettivo: arrivare a quota 40. Una faccenda alquanto strana poiché il minimo previsto è di trentuno candidati. La Procura dovrà fare chiarezza. Si ipotizzano ritorni d’immagine – esibire ben quaranta nomi sarebbe stato un segnale di forza –  ma, forse, anche un tornaconto economico. Gli inquirenti, non a caso, sono stati insospettiti dal bilancio preventivo delle spese sostenute in base alla legge elettorale dai responsabili della lista “Napoli Vale” per un ammontare di 26mila euro.

Circostanze a cui dovranno dare spiegazioni i consiglieri. Verrà ascoltata domani alle 13 dal pm Buda la stessa Valente, considerata persona informata sui fatti; di seguito il compagno, Gennaro Mola, coordinatore della campagna elettorale.

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