Si torna a sparare nel centro storico di Napoli: ferito un 35enne, forse uno sgarro

Ancora fuoco di camorra a Napoli. Nella tarda serata di ieri nella zona di Montesanto, in vico Bonafficiata Vecchia, un 35enne è stato ferito alla gamba destra con un colpo di pistola. L’uomo, con precedenti di polizia, avrebbe raccontato agli inquirenti di essere stato avvicinato da 4 individui a bordo di 2 scooter, tutti con volto coperto. 

All’improvviso il passeggero di uno dei 2 motoveicoli ha estratto una pistola e fatto fuoco contro la vittima all’altezza delle gambe. Subito dopo il commando si sarebbe velocemente dileguato nei vicoli della zona.

Il 35enne è stato trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini dove gli è stata riscontrata una ferita d’arma da fuoco alla coscia destra e la frattura del femore, giudicata dai sanitari guaribile in 30 giorni. La polizia di Stato ha immediatamente avviato le indagini visionando i filmati delle telecamere di sicurezza site in loco per risalire all’identità dei responsabili del ferimento.

Si torna a sparare nel cuore di Napoli quasi certamente per questioni legate ad interessi malavitosi. I precedenti a carico della vittima porterebbero gli investigatori a seguire la pista dello sgarro nei confronti di qualche clan magari nell’ambito dello spaccio di stupefacenti. In certe realtà di ignoranza e violenza chi attenta agli interessi del sistema viene punito severamente. Una logica perversa che ancora impera in quartieri di Napoli dove lo Stato fatica vistosamente ad imporsi.

La mancanza di adeguata scolarizzazione, di occupazione e di sana aggregazione  favorisce enormemente il crimine organizzato che con poche centinaia di euro compra le vite di giovanissimi partenopei a cui la società cosiddetta civile continua a guardare con eccessiva indifferenza. L’area nel centro storico di Napoli resta tesa: si temono agguati, stese e regolamenti di conti tra nuove baby gang e storici clan della camorra. Ormai gli  equilibri malavitosi sarebbero saltati e con essi il rispetto che una volta in certi ambienti era dovuto ai criminali di maggiore spessore.

Oggi si assiste ad una sorta di tutti contro tutti in cui persino ragazzini poco più che adolescenti si armano di tutto punto improvvisandosi boss consumati e colpendo con inaudita violenza i presunti rivali ovunque in città e a qualsiasi ora del giorno.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.