Baby gang, viabilità, sfottò e camorra: la lunga folle giornata di sangue a Napoli

Ancora sangue, ancora violenza a Napoli: quattro episodi nella giornata di ieri hanno evidenziato drammaticamente lo stato di emergenza in cui versa da tempo la città sul fronte sicurezza. Procediamo con ordine: un 33enne è stato ferito con una coltellata alla coscia a “Secondigliano”.

Secondo la ricostruzione fornita dalla vittima agli agenti del locale commissariato una baby gang sarebbe responsabile dell’aggressione. L’uomo avrebbe dichiarato di essere stato avvicinato e insultato da alcuni giovani poco più che adolescenti: alla minima reazione del malcapitato uno dei ragazzi ha estratto un coltello dalla tasca colpendolo ad una coscia.

Per il 33enne, trasportato presso l’ospedale “San Giovanni Bosco”, un taglio guaribile in pochi giorni. Sull’accaduto sono tutt’ora in corso le indagini della polizia. Sempre nella serata di ieri un 20enne è stato raggiunto da un colpo di pistola in via Stadera nel quartiere “Poggioreale”.

A monte del ferimento, come riscostruito dalla polizia, una lite per motivi di viabilità avuta dalla vittima con due giovani in sella ad uno scooter. Fortunatamente le condizioni del 20enne non desterebbero preoccupazioni.

 

E ancora, sempre nella maledetta serata, un 25enne, secondo i carabinieri contiguo al clan “Puca”, è stato ferito con un colpo d’arma da fuco durante un tentativo di rapina in via Primavera a Sant’Antimo. I rapinatori avrebbero tentato di sottrargli l’auto: ricoverato presso l’ospedale di Aversa il 25enne non sarebbe in pericolo di vita.

I militari starebbero visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona per identificare i responsabili. Infine un 56enne, Giovanni Di Fiore, dipendente della Napoli Park, è stato colpito al mento e alla gola con un paio di forbici dal 74enne Ulisse Nigro. L’aggressione è avvenuta all’interno del parcheggio della stazione della metropolitana di “Chiaiano”.

La vittima è tutt’ora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Cardarelli: fortunatamente , secondo i sanitari, non sarebbe in pericolo di vita. Nigro, fermato e condotto dalla polizia in commissariato, ha accusato un malore ed è stato trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco. L’accusa per il 74enne è di tentato omicidio.

L’aggressore avrebbe compiuto il folle gesto perché Di Fiore, secondo quanto emerso dalla indagini degli inquirenti, da alcuni giorni lo prendeva in giro. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha augurato al dipendente della Napoli Park una rapida guarigione.

Carenze di valori, inoccupazione, mancanza di scolarizzazione, dispersione sociale, queste le cause scatenanti dell’ondata di violenza che in modo ormai endemico sommerge la capitale del mediterraneo. Altro che eventi mondani, passerelle vip e sfilate nel centro storico: Napoli agonizza sotto il peso dell’inefficienza e della cattiva fede di chi per decenni è stato colluso con il malaffare abbandonando a se stessi quartieri più simili a ghetti.

Corruzione e malcostume hanno da sempre accompagnato la quotidianità partenopea, i media hanno scritto romanzi sui politici arrestati e funzionari pubblici al soldo della camorra. Questo marasma in cui la gente non crede più a niente e nessuno ha portato la comunità nel baratro sociale che penalizza enormemente la quotidianità degli onesti partenopei.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteChoc a Castellammare, “Madonna della Libera”: asfalto sulla via dei pellegrini
SuccessivoAl Teatro Bolivar di Napoli arriva lo spettacolo “Cinema Italiano”
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.