Nei locali del cantiere navale gli operai, a lavoro per la costruzione di natanti in vetroresina, utilizzavano resine, solventi, collanti e vernici producendo rifiuti e polveri, immessi in atmosfera e nelle caditoie della raccolta delle acque reflue.
I poliziotti hanno accertato che i gestori del cantiere navale non erano in possesso di alcun contratto di smaltimento dei rifiuti e di abbattimento e aspirazione delle particelle con ditta specializzata, così come prescritto dalle norme vigenti.
Privo delle autorizzazioni amministrative e sanitarie il cantiere navale è stato sottoposto a sequestro giudiziario per la gestione illecita dei rifiuti in violazione dell’art. 256 del codice dell’ambiente e per violazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro dettate dall’art.33 della Legge 81/2008.