Sarà abbattuto finalmente, dopo decenni, il rudere della provinciale Sarno Striano. Dopo gli interventi eseguiti dal comune di Striano e dalla città metropolitana di Napoli nel 2012 sotto la consiliatura Del Giudice, finalmente anche Sarno fa la sua parte.
Nel 2012 Striano e la città metropolitana avevano ampliato la sede stradale ricadente sul loro territorio. Un progetto che aveva previsto il rifacimento del manto bituminoso della strada, la creazione di nuovi marciapiedi, la revisione dei sottoservizi, la realizzazione di un nuovo impianto di pubblica illuminazione e l’ampliamento in corrispondenza del ponte sul fiume che segna il confine tra le due città.
Restava da completare, per poter finalmente allargare l’intero tratto stradale, l’abbattimento di un fabbricato rurale sito nel comune di Sarno subito dopo la linea di confine. Il consiglio comunale a Sarno, in questi giorni, ha finalmente approvato all’unanimità il provvedimento che consente l’abbattimento di un rudere al confine tra i Comuni di Sarno e di Striano. Il manufatto impedisce di fatto il doppio senso di circolazione in corrispondenza del ponte e il restringimento della carreggiata rappresenta una situazione di enorme pericolo per la circolazione stradale. Il rudere sarà demolito a proprie cure e spese del proprietario.
“L’intervento è stato possibile grazie all’impegno costante del consigliere architetto Sergio Di Leva” dichiara il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora. “Finalmente dopo decenni di sciatteria e indifferenza al bene pubblico, portiamo sicurezza ai nostri automobilisti. Sento il dovere di ringraziare il consigliere Di Leva, la commissione urbanistica e il suo presidente, l’ingegnere Antimo Angelino, responsabile dell’ufficio urbanistica e l’intero consiglio comunale che all’unanimità ha votato il provvedimento”.
L’arteria, praticata ogni giorno da migliaia di veicoli, rappresenta la porta di accesso della città di Striano tramite l’autostrada A30. La strada provinciale è anche fondamentale per i cittadini sarnesi che ogni giorno raggiungono l’area del basso vesuviano, in particolare le città di Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e Boscoreale.
Raffaele Massa