Subito i residenti hanno pensato all’ennesima “stesa” nella zona messa in essere dai clan di camorra per rimarcare il proprio raggio d’azione e dissuadere eventuali invasori da progetti espansionistici. Gli investigatori dell’Arma non avrebbero trovato bossoli sul posto, il che farebbe pensare all’utilizzo di una pistola modello revolver, probabilmente calibro 38.
Qualcuno avrebbe anche notato un giovane allontanarsi rapidamente dal posto subito dopo le detonazioni. Sempre a detta degli stessi testimoni la presunta stesa sarebbe avvenuta nei pressi di un istituto scolastico, circostanza invece smentita dai carabinieri.
Poco dopo intorno alle 11 in via Michele Tenore, traversa di via Foria che costeggia l’Orto Botanico, un uomo ha allertato i carabinieri della compagnia “Stella” dopo aver notato due fori di proiettile, uno nel portone di uno stabile e l’altro nel cofano di un automobile parcheggiata.
Mentre erano sul posto i militari sono stati fermati da un commerciante della zona che ha dichiarato di aver
L’altezza dei fori delle pallottole escluderebbe l’ipotesi di una “stesa” avallando invece la pista dello scontro a fuoco tra più individui. Il sistema continua ad imporsi con la propria logica violenta sul territorio. Impressionante il numero di raid, stese e agguati messi a segno negli ultimi tempi a Napoli e in provincia. Un campanello d’allarme per le forze dell’ordine, la conferma dell’ipotesi che i vecchi equilibri di camorra sarebbero saltati, con la città trasformata in campo di battaglia tra nuovi clan formati prevalentemente da giovanissimi affiliati.
Venti di guerra soffiano sinistri a Napoli e nell’hinterland vesuviano: in questo clima da coprifuoco gli onesti cittadini vivono terrorizzati dall’idea di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Della serie: la mano nera del crimine organizzato percuote ancora la già martoriata capitale del mediterraneo.
Alfonso Maria Liguori