Finalmente dopo tante promesse non mantenute, il sogno di avere un “Museo della Pasta” a Gragnano sta per diventare realtà. Grazie alla passione dei tre imprenditori proprietari dei più grandi pastifici della città (Di Martino, Garofalo e Liguori), all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cimmino, nel 2018 dovrebbe essere pronto, nel monastero di San Michele, questo importantissimo museo.
Il tutto sarà realizzato grazie la formula voluta dal Ministero dal nome “Art Bonus” che permetterà un incentivo fiscale del 65%. La somma iniziale per il museo è stata di 350 mila euro e ha visto particolarmente protagonisti Giuseppe Di Martino (proprietario dell’omonimo pastificio), Massimo Menna (amministratore delegato della Garofalo) e Salvatore Casillo (rappresentante dei Liguori).
Secondo il progetto presentato ieri mattina nelle aule comunali di Gragnano, in presenza del sindaco Cimmino e della giunta, il museo dovrebbe essere piazzato nel porticato del monastero di San Michele che ospiterà delle esposizioni esterne. Al piano superiore, invece, ci saranno tutte le esposizioni interne e anche una sala congressi. Il museo sarà anche altamente tecnologico: vari filmati percorreranno tutta la storia di Gragnano e dell’importanza della sua pasta.
Ovviamente l’obbiettivo è quello di mostrare a tutti i visitatori il legame forte che la città di Gragnano ha con la sua storia e con la sua gastronomia. La pasta esiste nella cittadina dei Lattari ormai dal 1500 quando vennero creato i primi mulini (in tal senso si potrebbero creare percorsi guidati anche nella famosa, e mal curata, valle) e la produzione non si è mai arrestata nel corso del tempo fino ad arrivare ai giorni nostri. Inoltre, il sindaco Cimmino ha espresso anche un desiderio importante: “Vogliamo portare Gragnano nei circuiti turistici d’èlite così come Castellammare e Pompei”.
Tuttavia, nella conferenza stampa di presentazione del progetto, sono stati dati anche i tempi tecnici per la fine dei lavori. Nei prossimi giorni partirà la gara d’appalto per assegnare il tutto ad una ditta che dovrà mettersi fin da subito a lavoro per consegnare l’opera entro gennaio 2018. La speranza è quella di aprire questo “Museo della Pasta” nei primissimi giorni del nuovo anno così da sfruttare anche il turismo natalizio.