Allarme sicurezza a Napoli. A pistola spianata contro i passanti, ma per “gioco”

La nuova camorra a Napoli non perde occasione per dare sfoggio di tutta la sua arroganza: tra i giovanissimi delle baby gang del centro storico sembra che ci si diverta a puntare la pistola in faccia a malcapitati passanti, non per rapinarli ma per “gioco”.

A finire vittima di questa assurda esibizione di forza l’avvocato Paolo De Rosa che è stato avvicinato poche sere addietro da due ragazzi a bordo di uno scooter mentre passeggiava nei pressi di Vico San Domenico insieme ad alcuni amici. Senza esitare i due balordi hanno estratto una pistola puntandola contro di loro per poi darsi alla fuga ridendo.

“Questo episodio è ormai drammaticamente comune – ha precisato De Rosa – e mi è stato riferito che in qualche caso questi delinquenti hanno persino sparato in aria per spaventare i passanti”.

Quanto avvenuto testimonia la miserabile implosione sul fronte sicurezza del centro storico di Napoli e gran parte della periferia. Ormai stese, agguati e intimidazioni sono all’ordine del giorno e le forze dell’ordine fanno quello che possono per arginare l’ondata di violenza che sinistra ormai da tempo si è abbattuta sulla città. Abbiamo più volte evidenziato, vivendo i luoghi di cui narriamo, come la sola repressione non possa contrastare efficacemente il sistema: scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione contro il cancro camorra per ottenere risultati positivi in tempi utili. Stranamente sembra però che le istituzioni e il mondo politico, a livello sia locale che centrale, fatichino a mettere in atto tali misure per colpire il crimine organizzato alla radice e restituire Napoli agli onesti cittadini.

In più occasioni solo per miracolo si è evitata la tragedia: pensiamo alla bambina di 10 anni ferita ad un piede durante una sparatoria avvenuta tempo addietro nell’area mercato della Maddalena o ai continui accoltellamenti di adolescenti aggrediti selvaggiamente dalle baby gang nel weekend spesso per uno sguardo di troppo o solo per essere passati nel punto sbagliato al momento sbagliato.

Facile immaginare l’apprensione delle famiglie per i propri cari in strada: assurdo pensare che a Napoli si possa essere uccisi solo perché ci si è ribellati all’ennesimo sopruso o perché si conosce, magari dalla nascita, un elemento poco raccomandabile.

Della serie: la parte sana di Napoli chiede aiuto alle istituzioni che devono a questo punto produrre “fatti” e non solo lanciare inutili sermoni pseudo elettorali.

Alfonso Maria Liguori

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