“A prescindere dai divieti – ha precisato Fiengo – e dalle limitazioni preventive nella vendita di materiale pericoloso per la sicurezza pubblica in occasione del carnevale buon senso e vivere civile dovrebbero appartenere ad ogni giovane esponente della comunità ercolanese impegnato in attività ludiche, negli studi o nel lavoro.
Più volte i nostri ragazzi hanno dato prova di spessore umano e senso di responsabilità in occasioni di eventi pubblici: pensiamo alle tante manifestazioni promosse dagli Istituti Scolastici e dalle associazioni sul territorio che hanno evidenziato come ci si possa divertire insieme con moderazione e sinergia operativa. Occorre riporre fiducia nei giovani e investire nelle potenzialità espressive di chi erediterà questi luoghi”.
Un appello profondo quello del vice sindaco Fiengo pronto a scommettere sulle qualità dei “nuovi” ercolanesi chiamati a dare prova di civiltà non solo perché costretti ma principalmente perché mossi da una maturità civile che può e deve fare la differenza all’interno delle comunità vesuviane.
“Un giovane che sa pensare – ha continuato Fiengo – che si impegna nel lavoro, negli studi e nello sport è un giovane che si affaccia con coraggio alla vita. Il particolare momento di recessione attraversato dal nostro Paese impone il massimo rigore nella formazione delle nuove leve. Non importa vincere, inutile strafare: l’essenziale è dare sempre il meglio di se con dignità e buon senso. I nostri ragazzi dimostreranno di avere ben saldi questi principi facendo onore a Ercolano. Non è retorica ma voglia di confrontarsi direttamente con i giovanissimi figli di una città che deve lasciarsi alle spalle polemiche sterili e questioni datate guardando con ottimismo al futuro.
La moderazione: questo il fulcro sul quale far ruotare un rinnovamento comunitario che deve vedere protagonisti i giovani. In tal senso alla politica e al mondo amministrativo locale l’onere di facilitare il connubio tra nuove leve ercolanesi e istituzioni”. Della serie: Fiengo per i giovani ercolanesi da ercolanese DOC, sempre fiero delle proprie origini.
Alfonso Maria Liguori