Ancora accoltellamenti a Napoli: questa volta è toccato a un 18enne ucraino ferito ieri sera intorno alle 20 in via Crispi. Sull’accaduto indaga la polizia di stato che starebbe ricostruendo la dinamica dell’aggressione al momento non chiara agli investigatori.
Il giovane soccorso e trasportato in ospedale non sarebbe in gravi condizioni pur essendo stato raggiunto da coltellate alle braccia, all’addome e alle gambe. La polizia starebbe visionando le telecamere di sorveglianza della zona per risalire all’identità degli aggressori.
Diverse le tesi investigative che vanno da una lite degenerata tra extracomunitari ad un avvertimento della malavita organizzata per uno sgarro forse commesso dal 18enne nei confronti di qualche pezzo da 90 della zona. Spesso la camorra si serve degli extracomunitari per i lavori di maggiore rischio, impiegandoli soprattutto come pusher.
Questa “mansione” in alcuni casi porterebbe qualcuno ad alzare la testa e tentare di vendere qualche dose sotto banco magari acquistando la droga da fornitori ufficialmente rivali che la vendono a meno. Un fenomeno ultimamente molto diffuso che avrebbe indotto i clan a punire in maniere esemplare i “traditori” per dare un segnale forte agli altri spacciatori.
Ovviamente parliamo di ipotesi e le circostanze narrate potrebbero non avere nulla a che fare con l’accoltellamento del ragazzo ucraino. Secondo alcune indiscrezioni trapelate da ambienti investigativi sembra che baby gang si stiano unendo in un unico grande gruppo contro le storiche famiglie di camorra per il controllo delle piazze di spaccio sul territorio.
Un’ipotesi rafforzata dagli ultimi arresti e dalle dichiarazioni di noti collaboratori di giustizia legati al vecchio sistema. In particolare Carlo Lo Russo, ex ras dei “capitoni di Miano”, avrebbe sottolineato ai giudici il carattere particolarmente arrivista e spietato di alcuni giovani del centro storico pronti a tutto pur di imporsi criminalmente parlando sul territorio.
Un segnale importante per gli inquirenti che continuano a presidiare una città che è ormai quotidianamente teatro di agguati, stese e atti intimidatori ai danni di attività imprenditoriali locali.
Alfonso Maria Liguori