Nasce a Torre Annunziata l’Associazione “Oplonti Anti Racket Anti Usura”
Ernesto Limito
Siglato l’atto costitutivo “Oplonti Anti Racket Anti Usura”. Mercoledi 22 febbraio, durante un incontro con bambini e ragazzi, è stata istituita l’associazione al fine di contrastare il pizzo e le estorsioni a discapito dei commercianti. Non un giorno a caso, ma la Giornata in Memoria di Rosa Visone, Costantino Laudicino, Luigi D’Alessio e di tutte le altre vittime innocenti torresi di camorra.
Il documento ha le firme di Carmela Sermino, presidente dell’Osservatorio per la Legalità, del sindaco Giosuè Starita e dei rappresentanti delle associazioni di categoria.
“Il coinvolgimento dei giovani in queste iniziative è fondamentale perché rappresentano la comunità pensante di Torre Annunziata”, ha sottolineato Michele Del Gaudio, rappresentante di Libera. E alle nuove generazioni si è rivolto anche Ernesto Anghina, neopresidente del Tribunale di Torre Annunziata, per il quale “stiamo lasciando alle nuove generazioni non un mondo fatto bene e, in qualche modo, parlare ai giovani non è autoconsolatorio ma un senso di colpa che si traduce nella fiducia che loro facciano meglio di noi”.
Il ricordo è di fondamentale importanza, non possiamo permetterci di dimenticare le vittime della camorra. “Non ci si può mai abituare ad eventi tragici come quelli che hanno troppe volte macchiato la vita di questa città e di questo territorio”, ha continuato. “Quello che deve cambiare è il rapporto tra il cittadino ed i tutori della legge. Bisogna comprendere che sono dalla loro parte e non ostili. Ci sono esempi positivi di collaborazione che hanno portato a smantellare intere organizzazioni criminali. Per questo è importante formare una coscienza della legalità nei giovani. Ciò facilita anche il compito di chi amministra la Giustizia. Dobbiamo avere la consapevolezza di potercela fare. Ci vorrà tempo, ma ci riusciremo”.
“È un’occasione preziosissima per imparare e conoscere meglio dove mi trovo e devo dire che mi avrebbe fatto piacere che tutti i giudici del tribunale fossero stati presenti, perché il nostro è un mestiere logorante e occorrono periodicamente delle iniezioni di carburante ed entusiasmo. Credo che – ha concluso – iniziative come queste, soprattutto il contatto con i giovani di questo territorio, costituiscano una molla a comprendere meglio dove si lavora ed a lavorare con maggiore lena”.