Castellammare, questione Terme. Le opposizioni: “Abbiamo tre proposte concrete”

Un accordo di Programma con la Regione, vertenza aperta sul termalismo, portare Thermalia a Castellammare: sono queste le tre proposte avanzate dai consiglieri all’incontro, convocato ieri a Palazzo Farnese, con le forze sociali.

“Abbiamo avvertito la necessità di convocare questo incontro per provare a costruire le condizioni utili che aiutino a sbloccare e far fare dei passi in avanti al problema delle Terme. Siamo convinti, come dimostrano i nostri comportamenti e le proposte avanzate, che la ricerca delle soluzioni per rilanciare il termalismo nella nostra città è un compito che impegna anche i gruppi di opposizione. Siamo consapevoli che provare a riavviare le attività termali non è compito semplice, e che servirà uno sforzo di tutti, dei diversi livelli istituzionali, delle parti sociali, del ruolo e delle iniziative dei privati. In questo momento, occorrerebbero meno annunci e più fatti; servirebbe, se non si vuole ancora parlare di un progetto, almeno una seria riflessione per capire quale debba essere la “mission” che si pensa possa essere utile sottoporre alla valutazione dei soggetti istituzionali e degli investitori privati’’. Attività ferme da oltre tre anni, soluzioni pasticciate avanzate dalla maggioranza, nessuna attenzione sul futuro dei lavoratori. Sono queste alcune delle questioni poste dall’opposizione.

“Le attività termali sono ferme ormai, considerando anche il 2017, da oltre tre anni e rischiano, mentre approntiamo il bando e con i tempi della gara, di rimanere ferme, ancora, per i prossimi tre o quattro anni. Non possiamo permetterci di tenere le Terme inattive per tutto questo tempo.Dobbiamo capire cosa si può fare subito, anche quest’anno, per riavviare le attività e cosa e sulla base di quale progetto prevedere nei tempi successivi e più rapidi possibili. Siamo alla presenza di una vera e propria emergenza da affrontare senza ricorrere a tatticismi e a inutili perdite di tempo, a proposte messe in campo al solo scopo di dimostrare che qualcosa si sta facendo. Serve responsabilizzare tutti, e delineare un quadro realistico di come stanno le cose. Noi pensiamo che un Accordo di programma, tenuto conto anche della nuova programmazione dei fondi Europei, delineerebbe un programma d’investimenti che stimolerebbero l’intervento dei privati in generale e per la stessa gestione delle attività termali.

Un programma così articolato andrebbe organizzato in tempi rapidi, ma non potrebbe che poggiarsi, se vogliamo essere realistici e concreti e veloci, su una fase che preveda che la gestione provvisoria sia affidata alla Sint. E’ l’unico modo per evitare i pasticci di affidamenti provvisori a privati, non si comprende per fare cosa, in attesa del subentro definitivo all’esito del bando di gara degli altri privati.Naturalmente, considerate le condizioni in cui versa la Sint, è indispensabile che con l’intervento delle Regione ci sia il pieno coinvolgimento di Invitalia. Il ruolo della Città, delle forze sociali, delle associazioni, dei lavoratori è fondamentale per realizzare un percorso simile. Occorre stimolare e coinvolgere tutti, pensare a definire spazi di partecipazione ma facciamo in modo che diventi un luogo unitario per definire i contenuti, le scelte, le iniziative di quella che, intanto, si potrebbe definire una vera e propria Vertenza per il Termalismo.

Per favorire questo processo e per aiutare costruire luoghi condivisi e partecipati chiederemo al Presidente del Consiglio, al Sindaco, agli altri consiglieri, che si valuti la possibilità d’istituire un’apposita commissione consiliare speciale aperta a questi apporti, Si darebbe subito in questo modo un segnale concreto della massima disponibilità e dell’impegno di tutti. Noi siamo disposti, indipendentemente dalla nostra collocazione all’opposizione, a sostenere in tutte le sedi questo percorso a cominciare dalla Regionale e dalla Città Metropolitana.

Siamo convinti che sullo stato di degrado , in cui versano le Terme di Stabia, sugli omessi controlli che hanno portato allo scempio attuale, così come documentato dal dossier fotografico pubblicato dalle testate giornalistiche, debba essere fatta luce e debbano essere, fino in fondo, accertate, in ogni sede, le responsabilità di chi da alcuni anni a questa parte ha permesso questo. Rilanciare le Terme di Stabia vuol dire far ritornare a parlare di questo patrimonio unico non solo per i suoi fallimenti da qui la proposta , per sancire un’inversione di rotta, per evidenziare il pieno sostegno a una città che è stata uno dei principali centri termali del Paese, per presentare, in continuità con il programma avviato con il Più Europa, l’avvio della sperimentazione di accordi di Programma con i territori, di prevedere che quest’anno Thermalia si svolga a Castellammare”.

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