Eppure negli ultimi tempi uno degli attrezzi per praticare uno degli sport più popolari negli Stati Uniti, ovvero la mazza da baseball, è spuntato a Napoli un po’ ovunque.
Il suo utilizzo è “alternativo” ed ha molto poco a che fare con i nobili principi dello sport. Le baby gang compiono rapine armate di mazze da baseball. Ricordiamo l’ultima aggressione avvenuta nella notte di sabato scorso in Piazza della Repubblica dove 4 giovani (al momento 2 in carcere e 2 denunciati a piede libero per rapina aggravata, lesioni aggravate, porto d’armi e danneggiamento) armati appunto con i suddetti arnesi sportivi hanno tentato di sottrarre una “Range Rover” ai legittimi proprietari mentre in auto transitavano sul lungo mare partenopeo.
Uno dei tanti episodi che vede balordi armati con mazze da baseball. Dove reperire i micidiali “bastoni”? In qualsiasi bazar cinese. Come documenta la foto scattata dallo scrivente in un punto vendita orientale sito a “Bagnoli” per pochi euro è possibile acquistare una mazza da baseball in legno o in metallo, del diametro e del colore preferito senza che all’acquirente venga chiesto alcun che.
Un ragazzino entra e con pochi spiccioli in tasca “fa provviste” armando una baby gang pronta poi a colpire ovunque in città e a qualsiasi ora del giorno: il dato più allarmante è che non parliamo di attività commerciali “sommerse” ma di regolari esercizi situati in ogni angolo della città.
Ecco che i conti non tornano: da un lato i politici e gli amministratori, tra cui lo stesso sindaco di Napoli Luigi de Magistris, gridano alla prevenzione e dall’altro si consente la libera vendita di vere e proprie armi più volte impiegate, con tanto di sequestro documentato da parte delle forze dell’ordine, in rapine e spedizioni punitive messe in essere dalle baby gang sul territorio.
Un andazzo gravissimo a cui qualche addetto ai lavori dovrebbe porre fine e in tempi utili. Ci si chiede,
Il timore, per la verità più che fondato, è che la situazione possa sfuggire di mano: “radio mala” parlerebbe di dichiarazioni di guerra tra baby gang sui social network da combattere con coltelli e mazze da baseball.
Una sorta di remake del celebre film “I Guerrieri della Notte” (diretto da W. Hill e uscito in Italia nel settembre del 1979) in versione nostrana che va ad aggiungersi all’offensiva costante del sistema vero e proprio che invece predilige per maggiore incisività l’utilizzo di armi da fuoco. Della serie: incomprensibili contraddizioni all’interno della comunità partenopea continuano a penalizzare enormemente la qualità della vita di onesti cittadini.
Alfonso Maria Liguori