I carabinieri del Gruppo Tutela Salute e del Nas di Napoli hanno piazzato nell’ospedale telecamere che hanno immortalato i comportamenti illeciti da cui sono conseguiti i provvedimenti restrittivi per truffa ai danni di Ente pubblico e falsa attestazione di presenza.
55 persone: un neurologo, un ginecologo, 9 tecnici di radiologia, 18 infermieri professionali, 6 impiegati amministrativi, 9 tecnici manutentori e 11 operatori sociosanitari questa mattina sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Sin dall’inizio dell’indagine è emersa una prassi consolidata consistente nella “strisciatura plurima” dei badge ad opera di persone che facevano risultare ingresso e presenza nel nosocomio di colleghi assenti e impegnati in
I controlli sul posto hanno fatto emergere anche l’assenza di dipendenti dell’Ufficio rilevazioni presenze e assenze, ovvero di coloro che avrebbero dovuto assicurare i controlli per il rispetto delle clausole contrattuali; un dipendente di quell’Ufficio che aveva il compito di controllare i colleghi, in orario di servizio andava a fare lo chef in una struttura alberghiera del nolano.
Tra gli indagati nell’inchiesta sull’assenteismo che sono stati ripresi reiteratamente dai sistemi video investigativi compaiono 2 operatori socio sanitari che avevano la disponibilità di 20 badge da “strisciare” quotidianamente, a seconda dei turni di servizio dei colleghi da “coprire”, grazie anche a continui contatti telefonici, di regola sms.
Un medico che risultava presente se ne era andato in taxi a giocare a tennis, a sbrigare incombenze di carattere privato oppure a fare compere in gioielleria.