“La creazione del muro intorno al complesso delle nuove Terme di Stabia era l’unica strada percorribile per bloccare i furti all’interno della struttura. Quando sono diventato amministratore della partecipata Sint ormai era quasi tutto compromesso e abbiamo fatto il possibile. Purtroppo in questa città anche dove andiamo a mettere le catene per bloccare gli ingressi, c’è qualcuno che dopo due giorni le rompe”.
E’ chiaro Biagio Vanacore, amministratore unico di Sint, municipalizzata che gestisce il complesso delle Nuove Terme di Stabia, che ha indetto questa mattina una conferenza stampa per spiegare l’attuale situazione delle Antiche e delle Nuove Terme di Castellammare dopo i tantissimi attacchi che gli sono piovuti addosso in questa caldissima settimana.
“Alcuni hanno parlato della possibilità di creare un sistema di videosorveglianza o garantire i vigilanti sul complesso del Solaro ma pochi sono al corrente dei pochissimi fondi che ha a disposizione questa partecipata. Punto primo: non si poteva creare un sistema di videosorveglianza perché la corrente è stata staccata. Punto secondo: il muro ci è costato tremila euro, i vigilanti volevano 100mila euro l’anno. Non avevamo questi soldi e considerato che la Sint non è una società in house del Comune ed essendo quest’ultimo in dissesto, il muro era l’unica strada percorribile”.
“Abbiamo ricevuto – spiega Vanacore – il patrimonio immobiliare dalla curatela fallimentare solamente nel luglio del 2016 (e no nel 2015 come affermano invece i termali, ndr). In quella data era ormai tutto compromesso e il degrado, o meglio stupro, era impossibile da evitare.
Ci abbiamo provato con il muro ma molti cittadini di Castellammare non hanno rispetto per nulla: io stesso ho presentato otto denunce ogni volta che ho scoperto qualcuno all’interno della struttura. Comunque al momento ho un mandato che mi ha assegnato il sindaco Antonio Pannullo: rilanciare la struttura ed eliminare i debiti”.
In che modo avverrà ciò? Semplice, vendendo gli immobili che non sono fondamentali nel complesso termale. Parliamo per esempio del lotto antistante l’Hotel dei Congressi, di circa 5mila mq; dell’area di parcheggio delle Nuove Terme, gestita attualmente secondo un canone di affitto da una società in possesso dell’Hotel Europa (che ha anticipato secondo un contratto del 2011 ben 75mila euro alla Sint per volontà del precedente amministratore); l’area alle spalle degli uffici termali; la cabina elettrica. Si spera di poter ricavare da queste vendite la somma necessaria per far respirare le casse della Sint, attualmente in rosso.
Il problema principale che è stato riscontrato in questo periodo di amministrazione Vanacore è che la Sint non aveva a disposizione dei fondi per poter rilanciare la struttura. I precedenti amministratori, infatti, hanno preferito farsi pagare in anticipo di svariati anni i canoni di affitto (basti pensare ai campi di tennis o ai parcheggi). Dal 2011, infatti, solamente nel 2017 (erano 6 gli anni di affitti anticipati) le società che attualmente gestiscono alcuni beni immobiliari termali dovrebbero ritornare a pagare. Una minima parte sarà ricavata anche dal parcheggio di Viale delle Puglie che fattura circa 80mila euro l’anno.
A conclusione di ciò, comunque, Vanacore ha voluto rassicurare tutti per il futuro del complesso termale: “Lavoriamo in maniera trasparente con l’amministrazione che mi hanno fatto capire cosa vogliono. Dopo aver venduto questi primi beni, proveremo a portare avanti un piano industriale valido per riportare le Terme allo splendore di un tempo. Non possiamo dire quanto tempo ci vuole, ma stiamo lavorando in maniera attenta e aperti a tutte le possibilità”.
Gennaro Esposito