Una cascata di scarichi fognari che dal borgo di “Pozzano” ricade sulla strada sottostante, accompagnata da un odore nauseabondo: siamo a Castellammare di Stabia in via Sorrentina, a pochi passi da lidi balneari molto noti.
Parliamo di un tratto di strada che unisce via Acton alla strada statale sorrentina: le cosiddette vie del mare di Castellammare, percorse migliaia di persone ogni giorno durante la stagione estiva.
Il fenomeno che abbiamo descritto, però, “magicamente” scompare durante l’estate per fare puntualmente ritorno in inverno, quando le strade sono più libere dagli occhi indiscreti di bagnanti, turisti e gestori degli stabilimenti balneari che non vorrebbero circa una cascata di liquame a pochi metri dagli arenili.
Insomma, di cosa parliamo? Come abbiamo già denunciato lo scorso anno, dalla collina che sovrasta la zona delle spiagge in questo periodo si può facilmente notare quella che ha tutte le fattezze di una “colonna fecale” scendere dal borgo.
La cascata si riversa in una piccola vasca, già di per sé otturata e colma di rifiuti, che puntualmente tracima sul marciapiede per raggiungere un piccolo scolo dell’acqua piovana sulle strade. Il tutto sotto lo sguardo attonito degli appassionati di jogging.
La “cascata” e quindi la vasca probabilmente erano state ideate molti anni fa per l’acqua piovana ma in esse qualcuno ha pensato bene di convogliare gli scarichi. E’ da anni che va avanti questa situazione, almeno nei mesi invernali.
Tali sistemi, di certo abusivi, pericolosi per la salute e per l’ambiente oltre che dannosi per il pubblico decoro visto che i liquami imbrattano costantemente strada e marciapiede, non sono insoliti per l’area di Castellammare.
Negli anni scorsi anche alcune strutture alberghiere sono state pesantemente multate per l’utilizzo di pozzi di raccolta che, in casi di troppo pieno, tramite motori aspiranti ad immersione, convogliavano gli scarichi dove volevano.
Da ricordare che sull’ampio fenomeno degli scarichi abusivi in mare e nel fiume Sarno sono in corso indagini della capitaneria di porto di Castellammare e della Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
(Foto Ferdinando Fontanella)