Volla, intervista a Maria Coppeto: “La mia verità, le ‘imprecisioni’ di Viscovo”

Mercoledì mattina, l’oramai ex assessore ed ex vice sindaco ha ricevuto da parte di Viscovo un decreto che abrogava entrambe le nomine ottenute inizialmente quando la giunta si è insediata. Un incarico durato soli sette mesi.

“E’ stato un fulmine a ciel sereno – commenta Maria Coppeto –  poiché il sindaco, in questi mesi, non ha mai espresso alcuna difficoltà sul mio operato, cosa che mi è toccata leggere direttamente dal decreto di revoca. Il sindaco lamenta la mia mancanza a sovraintendere e poteva aiutarmi in questo – continua Coppeto – viste anche le lettere inviate ai funzionari sulla questione a cui non ho mai ricevuto risposta. Mi aspettavo che il primo cittadino mi aiutasse in questa missione e quindi, quantomeno sollecitasse i funzionari a darmi riscontro”.  

Punti chiave del decreto di revoca sono la mancanza di fiducia e gli obiettivi non conseguiti da parte dell’assessore. Punti su cui Maria Coppeto tiene a chiarire la sua posizione: “Il mio, il nostro, poco successo è dovuto anche al fatto che ho, abbiamo, ereditato un bilancio con poche risorse a disposizione. Sicuramente c’è inesperienza – afferma Coppeto – poiché questa è la prima volta per me ma, mi aspettavo collaborazione da parte del primo cittadino, qualora avesse visto delle lacune da parte mia. Cooperazione così come c’è stata per altri. Non capisco perché io debba essere identificata in questo modo.

Spero da vice di non aver peccato, anche perché ho cercato di fare sempre il mio meglio e di essere presente anche in situazioni d’emergenza. Il sindaco – continua l’ex assessore – avrebbe dovuto avere l’onesta intellettuale di dire come stanno le cose. Anche affermare che io non avessi riferimenti politici in  consiglio comunale, e qualora fosse vero, non sarei stata l’unica. Del resto, il gruppo che mi esprimeva in giunta, la rappresentanza politica che Viscovo sembra non vedere, e a questo punto bisogna dire di non aver neanche mai ascoltato, si è fatto sentire in più occasioni, ad esempio con l’ultimo comunicato dove si affermava di sentirsi in maggioranza nonostante le mancate risposte del primo cittadino. Certo, era anche stato scritto che si rimaneva dove ci avevano voluto i cittadini e che si sarebbe votato tutto ciò che sarebbe stato ritenuto utile alla nostra comunità. Forse queste precisazioni non sono state, diciamo, apprezzate dal sindaco”.

Il rammarico di Maria per l’accaduto traspare per tutta la durata dell’intervista “…per me era una missione – dichiara – volevo fare qualcosa per la cittadinanza, tutto qui. Volevo mettere al servizio di tutti le mie esperienze, anche quelle relative alle difficoltà burocratiche che come cittadina ho toccato con mano. Purtroppo non ho potuto fare molto, e mi resta un grosso dispiacere. Pensavo di poter mettere questa mia parte sensibile al servizio del popolo, però non ho avuto questa possibilità. Non ne faccio un dramma assolutamente e, spero di aver lasciato un buon ricordo”.

Il rammarico è anche per quanto non è riuscita a vedere completato durante i pochi mesi del suo mandato: “Purtroppo non ho avuto la possibilità, a causa del poco tempo, di fare chiarezza sull’ultimo avvenimento cioè l’annullamento del bando di gara che prevedeva l’affidamento del campo sportivo ‘Paolo Borsellino’.  Stavo, inoltre, lavorando per delle iniziative in cui proponevo incontri per la patologia del diabete. Siamo riusciti, però,  ad aprire il micronido anche se ci sono stati dei ritardi di natura prettamente burocratica. Ed infine, proprio in questi giorni, era arrivata la mail di conferma per poter procedere con gli atti per partecipare alle iniziative proposte dal Coni”.

L’ex assessore ringrazia infine tutti coloro che l’hanno sostenuta e che non l’hanno fatta mai sentire sola a cominciare dal suo gruppo politico, alle persone che hanno creduto nel progetto politico, fino ad arrivare ai cittadini “…che mi hanno dimostrato sia stima personale che politica. Una parte di maggioranza – continua Coppeto – si trova lì perché l’ha deciso il popolo, così come lo aveva deciso per me. Sicuramente è questo  un altro grande rammarico: il non essere più in aula a rappresentarli dopo aver ricevuto i loro voti. Ma la decisione del sindaco è sovrana, dobbiamo soltanto accettarla. Saremmo potuti essere una macchina da guerra nel senso amministrativo, bastava aiutarsi l’un l’altro. Eravamo un vulcano di idee”.

 

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