Napoli, Carnevale del Gridas di “Scampia”: “Una realtà sociale viva”

“Un carnevale straordinario che cresce ogni anno e che è la dimostrazione che questo territorio è in grado di aggregare associazioni e comitati che vengono da ogni parte della regione”: questo il commento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ieri mattina ha preso parte al Carnevale del Gridas di Scampia.

“Scampia è una realtà sociale viva: – ha precisato de Magistris – oggi assistiamo alla dimostrazione di come il talento, la creatività, l’energia vulcanica e la fantasia rappresentino la forza dei nostri territori e come tra i giovani che li popolano ci sia grande voglia di riscatto.

Da quando sono sindaco ogni anno sono qui e ogni volta questo carnevale, questo evento di grande energia vitale è sempre più bello. C’è sempre più cultura, fantasia e profondità di messaggio. Oggi a Scampia ci sono tutti i quartieri di Napoli. Ho sempre sostenuto che nei luoghi di maggiore sofferenza c’è la centralità umana e Scampia lo dimostra ancora una volta”.

Parole di speranza che cozzano fortemente con l’emergenza sicurezza che negli ultimi tempi compromette seriamente la qualità di vita dei napoletani. L’impressione è che a tutti i costi il buon de Magistris tenti di ridimensionare problematiche sociali gravissime che non possono essere risolte con manifestazioni pubbliche o eventi pseudo mondani.

Una politica tipica del primo cittadino partenopeo: non dimentichiamo le proteste dei negozianti del centro storico la scorsa estate tagliati “fuori” commercialmente parlando, per palese disorganizzazione nella gestione dei transiti in zona da parte dell’amministrazione comunale, dai tanti eventi promossi in loco dalla casa di moda “Dolce & Gabbana” che festeggiava i 30 anni di attività del gruppo.

Per non parlare delle stese e degli agguati di camorra che nello stesso periodo si registravano nelle stradine e nei vicoletti attigui alla suddetta manifestazione. La tecnica mediatica del “guardiamo solo al bene” non convince più i napoletani.

Adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione: di questo necessitano le zone a rischio della città e dell’hinterland vesuviano eppure di questo non si parla mai se non scaricando l’uno su l’altro a livello istituzionale responsabilità e inefficienze.

Della serie: il tempo delle feste a Napoli è finito da un pezzo, sotto con la bonifica socio-occupazionale della comunità.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.