L’ex superboss della camorra Pasquale Galasso imprenditore nel settore alimentare

Fu tratto in arresto a Nocera Inferiore il 9 maggio del 1992, poi per oltre vent'anni è stato collaboratore di giustizia

Pasquale Galasso, l’ex superboss della camorra della Nuova Famiglia e alter ego del ras Carmine Alfieri, collaboratore di giustizia da oltre venti anni, potrebbe tornare nei luoghi d’origine a svolgere attività imprenditoriali nel settore alimentare.

Secondo alcune indiscrezioni Galasso, originario di Poggiomarino, gestirebbe tramite prestanome alcuni supermercati nella Valle dell’Irno risiedendo in una villetta situata nelle vicinanze della superstrada Salerno-Avellino.




Pasquale Galasso sarebbe “marcato a vista” dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) e pare che nella zona dove sorgerebbero le attività del pentito siano state posizionate telecamere di sicurezza (apparentemente provvedimento ordinario per tutelare tutte le attività commerciali della zona).

Galasso per anni ha gestito nell’Agro nocerino-sarnese diverse imprese dal settore immobiliare a quello agricolo e una concessionaria “Iveco”. Attività con ogni probabilità finalizzate al riciclo del denaro sporco: un fiume di denaro, si parlerebbe di un patrimonio di oltre 1500 miliardi delle vecchie lire, concretizzato a cavallo tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anno ’90.

Pasquale Galasso: una figura complessa

Pasquale Galasso fu tratto in arresto a Nocera Inferiore il 9 maggio del 1992 dall’allora capitano della compagnia dei carabinieri di Nocera Inferiore Sergio Pascali (oggi comandante generale del Noe con il grado di generale).

Una figura da sempre complessa e intrigante quella di Galasso: personaggio di spessore culturale notevole, aveva interrotto gli studi a tre esami dalla laurea in medicina, l’ex ras di Poggiomarino ha rappresentato per anni l’anello di congiunzione tra la camorra che conta, l’imprenditoria collusa e la mala politica, intrecciando rapporti diretti con personaggi apicali del governo centrale di Roma.

Un uomo deciso e spietato, cresciuto criminalmente parlando sotto l’ala di Carmine Alfieri, il deus ex machina della camorra sull’intera regione. Sui rapporti tra camorra e politica, sugli eventi e sulle scelte che hanno trasformato uno studente di medicina in super boss della camorra il giornalista Gigi Di Fiore aveva scritto un libro dal titolo “Io, Pasquale Galasso da studente di Medicina a capocamorra”.

Una valanga di fatti, circostanze e nomi che evidenziavano con novizia di particolari l’esistenza di uno stato parallelo, composto da camorristi, cattivi politici, imprenditori, massoni, in costante antitesi con la Sovranità della Repubblica. Un potere capace di arrivare ovunque e a chiunque con inaudita violenza.

Da circa due anni pienamente operativo?

Oggi questa carismatica figura della vecchia camorra potrebbe essere ritornata negli stessi luoghi che la videro leadership assoluta del “sistema” con l’intenzione di svolgere regolari attività imprenditoriali. Addirittura secondo alcune fonti in realtà Galasso sarebbe da circa due anni già sul territorio pienamente operativo sotto il profilo lavorativo.

Ancora oggi i giudici in alcuni processi importanti di mala si avvalgono delle dichiarazioni dell’ex boss di Poggiomarino: in molti ritengono che Galasso possa essere depositario di segreti rilevanti nei rapporti tra istituzioni deviate e criminalità organizzata e che la sua “salvezza” derivi proprio dalla capacità dello stesso di gestire adeguatamente tali informazioni.

In sintesi: un uomo dall’intelligenza eccezionale, spesa nell’universo camorristico ai massimi livelli per anni, avrebbe definitivamente deciso di mettere a frutto le proprie doti imprenditoriali rimanendo ben saldo nel mondo della legalità all’interno dei propri luoghi d’origine.

Alfonso Maria Liguori

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