La partita è ormai terminata e il risultato ormai scritto ma anche il giorno dopo, e quello ancora successivo, la rabbia non cessa. Nessuno potrà mai sapere cosa sarebbe successo se il rigore fosse stato assegnato, ma perdere così fa male ed è difficile accettarlo.
A mente fredda si prova a ragionare sull’episodio che ha condizionato la partita. Il calcio di rigore non assegnato al Napoli sul fallo ai danni di Albiol sembra eclatante: il difensore azzurro stoppa il pallone in area di rigore, lo porta verso il dischetto e viene chiuso in un sandwich che non permette di continuare l’azione; dal mancato fischio, e ipotetico 2-2, parte poi l’azione che porta al contropiede della Juventus, il passaggio di Dybala a Cudrado e il successivo rigore dubbio assegnato. A velocità normale ed ad occhio nudo risulta piuttosto difficile stabilire se il fallo avviene o meno, ma dal replay più volte visto si nota come Reina tocchi prima il pallone, seppur forse con il dorso della mano, e poi travolga il colombiano in corsa.
Lo stesso portiere protesta animatamente, urlando di aver toccato prima la palla ma l’arbitro è irremovibile e assegna il penalty. Come detto, è difficile stabilire a quella velocità e in una frazione di secondo se assegnare o meno il calcio di rigore, ma la cosa che lascia perplessi è il perché l’arbitro non abbia estratto il cartellino rosso al portiere del Napoli, essendo chiara occasione da goal ed ultimo uomo, ma solo il giallo. Come si è conclusa la partita è chiaro a tutti, ma resta l’amaro in bocca per il clamoroso torto subito.
Qualcuno parla di un ipotetico rigore non assegnato nel primo tempo alla Juventus sul risultato ancora di 0-0, così come si potrebbe parlare a lungo degli errori della difesa di Sarri che hanno portato al goal del 2-1 messo a segno da Higuain e allo stesso contropiede di Dybala e Cuadrado che con un minimo di attenzione difensiva poteva essere evitato.
Il presidente De Laurentiis ha deciso di terminare anticipatamente il silenzio stampa e ha minacciato di inserire la squadra primavera nella gara di ritorno al San Paolo ma ancora nulla è deciso e sarebbe ingenuo non tentare di conquistare la qualificazione avanti al proprio pubblico. Adesso, però, bisogna dimenticare ciò che è successo e guardare oltre per concentrarsi sulle due sfide importantissime che il Napoli dovrà affrontare: sabato pomeriggio c’è la sfida per il secondo posto in campionato contro la Roma e martedì il ritorno di Champions League contro il Real Madrid per provare l’impresa di battere i campioni in carica ed andare avanti nella massima competizione europea.
Erasmo Micera