Mentre continuano gli interrogatori legati all’inchiesta “Consip” che ha portato in carcere il noto imprenditore Alfredo Romeo per corruzione cerchiamo di tracciare un identikit del protagonista di questa brutta vicenda giudiziaria.
Alfredo Romeo si è laureato presso l’Ateneo Federico II di Napoli in Giurisprudenza nel 1977 e per questo è chiamato nell’ambiente degli imprenditori che contano l’“avvocato”. Uno studente brillante che vantava sul libretto universitario voti altissimi: abilitato ad esercitare la professione forense non ha mai indossato la toga .
Da quel momento storico Romeo, oggi 64enne, nato in provincia di Caserta ma napoletano di adozione, ha saputo mettere su un vero e proprio impero economico composto da imprese che danno lavoro a 18mila dipendenti in tutta Italia. Nel 1979 ha fondato la “Romeo Immobiliare”, società ritenuta principale tra quelle controllate dall’imprenditore, che conta sedi in 5 regioni diverse.
Nel 2008 le prime rogne giudiziarie: Alfredo Romeo è stato coinvolto in un’inchiesta della Procura di Napoli su un presunto sistema di corruzione che aveva portato il gip ad arrestarlo con l’accusa di associazione a delinquere. Dopo 75 giorni di detenzione è stato assolto dalle accuse più gravi perché secondo i magistrati il fatto non sussisteva.
Una sentenza che ha destato grande clamore nell’opinione pubblica. E’ stato invece condannato a 2 anni (pena aumentata di un anno in Appello) per corruzione. Comunque i giudici non sono riusciti a provare il cosiddetto “sistema Romeo” nonostante le accuse rivolte all’imprenditore di aver pagato mezza giunta del Comune di Napoli affinché gli fosse affidato il super appalto “Global Service” per la manutenzione di tutte le strade del capoluogo campano.
Anche gli assessori coinvolti nella vicenda sono stati poi assolti dal tribunale. Un albergo a cinque stelle sito in via Marina a Napoli, società immobiliari per la gestione per dieci anni del patrimonio pubblico del Comune (concessione poi revocata con l’arrivo del sindaco Luigi de Magistris), migliaia di immobili sparsi nel Paese, aziende per la pulizia del Palazzo di Giustizia, appalti vinti a Roma, Venezia, Milano costituiscono solo una parte del “tesoro Romeo”.
Dopo lo scandalo Global Service si è ritirato per mesi nella sua abitazione di lusso a sei piani con giardino a “Posillipo”. All’Agenzia dell’Entrate ha versato importi pari a 25 milioni di euro all’anno, fatturando cifre da capogiro. Oggi la vicenda Consip ha trasferito l’imprenditore di successo dalle ville faraoniche alle patrie galere: un’ inchiesta che ha già coinvolto illustri politici e persino Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo.
Si attendono ora i risvolti dell’interrogatorio in carcere di Alfredo Romeo che potrebbe riservare colpi di scena e coinvolgere ulteriormente insospettabili esponenti del mondo politico “che conta”.
Alfonso Maria Liguori