L’indotto Fincantieri di Castellammare continua a prendere vita dopo il rientro di oltre 500 operai poco più di un mese fa. Infatti, dopo una lunga battaglia sindacale, ben 19 operai che si occupavano del servizio pulizie all’interno del cantiere di Castellammare, sono stati riassunti con un contratto a tempo indeterminato.
Ben due anni di lotte tra la Cgil e la stessa Fincantieri sono serviti per far ritornare nuovamente nell’indotto questi lavoratori che così possono dire addio al dramma lavorativo con il quale hanno dovuto convivere nel periodo in cui Fincantieri ha manifestato la sua più grande crisi degli ultimi anni.
Fortunatamente, grazie ad alcuni accordi che i vertici aziendali hanno stipulato, tutti gli indotti italiani di Fincantieri stanno lentamente prendendo vita. Negli anni scorsi molti cantieri dovevano essere chiusi e, per la crisi che colpì la società, moltissime tute blu vennero mandate in cassa integrazione. Castellammare fu l’esempio di questa crisi con l’indotto che rischiava seriamente la chiusura considerati i tanti cali di produzione.
Tuttavia, questi 19 operai hanno visto finalmente la luce fuori dal tunnel dopo un accordo raggiunto da Fincantieri e dalla Cgil proprio a Castellammare: questi sono stati assunti con il contratto collettivo nazionale di categoria “Servizi integrati/ – Multiservizi”. Questo tipo di contratto, come detto precedentemente a tempo indeterminato, prevede l’obbligo di spostamento temporaneo in altri stabilimenti di Fincantieri.
Un successo comunque assolutamente importante che toglie dalla disperazione ben 19 famiglie stabiesi che ora possono guardare al futuro in maniera assolutamente diversa e con maggiore serenità. Il tutto è stato possibile grazie all’intercessione dei vertici sindacali di Luigi Riccardi (Filcams Cgil) e Alfonso Natale.