Tentato omicidio e detenzione di armi: torna in carcere Giacomo Di Somma, 25enne di Castellammare di Stabia figlio del boss della camorra, attualmente detenuto, Raffaele alias ‘o ninnillo.
Di Somma era già sottoposto al divieto di dimora nel Comune di Castellammare e all’obbligo di firma presso la stazione dei carabinieri di Gragnano.
I carabinieri della compagnia stabiese, agli ordini del maggiore Donato Pontassuglia, questa mattina gli hanno notificato un un ordine di esecuzione emesso dalla Procura Generale di Napoli.
Il figlio di ‘o ninnillo dovrà scontare in carcere sei anni e tre mesi di reclusione per tentato omicidio e detenzione e porto illegale di armi
I fatti risalgono al 1 maggio 2011. Stando a quanto accertarono allora i carabinieri Giacomo Di Somma sparò contro due giovani legati al clan di camorra dei D’Alessandro mentre si trovavano in auto in via Bonito, in pieno centro, a Castellammare di Stabia.
Contro di loro Di Somma esplose quattro colpi calibro 9: Francesco Iovine fu colpito alle gambe, mentre Vincenzo Spista fu ricoverato d’urgenza all’ospedale “Monaldi” di Napoli per ferite all’addome e fu dichiarato fuori pericolo solo dopo diversi interventi chirurgici.
Il movente dell’agguato fu individuato proprio nei dissidi tra i due gruppi camorristici, mai sopiti negli anni delle faide di camorre che hanno insanguinato Castellammare.
Capeggiato da un ex appartenente ai D’Alessandro, Raffaele Di Somma, oggi in carcere ed ex collaboratore di giustizia, e operante nell’area del centro storico (rioni Caporivo e Santa Caterina), negli anni ’90 il clan cercò allora di sottrarre alla cosca di Scanzano il monopolio sui traffici di droga.