Ancora violenza nel centro storico di Napoli: intorno alle 22,00 di ieri un giovane è stato ferito ad una gamba da un colpo d’arma da fuoco. Il ferimento è avvenuto in via Portamedina, quartiere Montesanto.
Si tratta di C.T, pregiudicato 29enne che avrebbe poi raccontato agli agenti del Commissariato Dante di essere stato raggiunto alle spalle da 2 individui a bordo di uno scooter. Il passeggero avrebbe estratto una pistola aprendo subito il fuoco e centrando il pregiudicato al polpaccio.
Trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini la vittima ha rifiutato il ricovero dopo essere stato medicato e giudicato guaribile in 20 giorni. Sull’accaduto indagano gli 007 della polizia di stato.
Due le piste seguite dagli investigatori: una porterebbe ad uno sgarro commesso dal pregiudicato ai danni di qualche pezzo da 90 del sistema, l’altro ad un avvertimento contro il 29enne che forse aveva deciso di mettersi in proprio gestendo autonomamente affari illeciti nella zona, probabilmente in relazione allo spaccio di stupefacenti.
Episodi del genere negli ultimi tempi si sono ripetuti con ritmo impressionante nel cuore storico della città: saltati i vecchi equilibri di camorra si combatterebbe una guerra senza quartiere per il controllo delle attività criminali sul territorio, con particolare riferimento al controllo delle piazze di spaccio. Un business che muove cifre da capogiro e per il quale si è pronti a compiere i più efferati delitti a qualsiasi ora del giorno e ovunque a Napoli e in provincia. Un dato da non sottovalutare se si pensa che gli ultimi agguati di camorra sono stati messi in essere in pieno giorno e in alcuni casi addirittura nei pressi di istituti scolastici inferiori in orario di ingresso. Solo per miracolo non c’è ancora scappato il “morto innocente”: ricordiamo la bambina di 10 anni ferita da una pallottola vagante durante una sparatoria nel mercato della Maddalena mentre transitava sul posto con il papà.
L’esempio di come i nuovi balordi, non camorristi ma balordi, non badino a nulla agendo in modo avventato spesso sotto l’effetto di stupefacenti o alcol. Senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione queste miserabili realtà continueranno a macchiare l’immagine di una città che stenta a risalire la china oppressa da endemiche inefficienze e responsabilità governative a livello sia centrale che locale.
Alfonso Maria Liguori