A Castellammare di Stabia era nell’aria ed è arrivata l’ufficialità nella tarda serata di ieri: le tessere di Eduardo Melisse, presidente del consiglio comunale, sono state annullate dalla commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico.
Lo scandalo è stato troppo forte e i vertici del partito non hanno potuto prendere una decisione diversa che, comunque, porta moltissimi problemi soprattutto al sindaco di Castellammare, Antonio Pannullo. In campagna elettorale i voti di Melisse sono stati fondamentali per la vittoria contro il rivale Gaetano Cimmino e dopo lo scandalo del tesseramento del Partito Democratico, potrebbero inclinarsi i rapporti tra i due.
Un’ala del partito spinge verso l’espulsione che comporterebbe anche l’abbandono della presidenza del consiglio comunale occupata dal luglio scorso fino a questo momento. Sicuramente la situazione politica che si è venuta a creare è molto complicata e il caso Melisse tiene ancora banco a Castellammare in quanto potrebbe rompere gli equilibri della maggioranza stabiese.
Prima che il sindaco e la sua squadra di governo si organizzino sulla questione, ciò che è certo è che Melisse non potrà tesserarsi al Partito Democratico e come spiegato alla nostra redazione, adesso “si comporterà di conseguenza”. Fine dell’amore, quindi, fra l’attuale presidente del consiglio comunale e il Pd che è durato solamente qualche mese.
Potrebbe essere questa, dopo la decisione presa dai vertici del partito, il primo grande problema per la maggioranza del sindaco Pannullo che dovrà dare presto una spiegazione di quanto successo e comunicare i prossimi passi da compiere. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, dopo tutto questo scandalo, il Partito Democratico di Castellammare conferma il trend negativo degli ultimi anni con il congresso che si allontana sempre di più confermando la crisi.
E con la sospensione delle 140 iscrizioni di Melisse, la campagna di tesseramento può considerarsi un flop: non sono state superate le 500 schede.
Gennaro Esposito