Falsificava i documenti per gli amici fuorilegge: in manette l’ispettore “infedele”

ispettore infedeleE’ stato sottoposto agli arresti domiciliari Ciro Romano, ispettore di Polizia in servizio presso la Questura di Napoli, con l’accusa di falso materiale e ideologico in atti pubblici, accesso abusivo e alterazione dei dati del sistema informatico interforze (Sdi).

Secondo la Procura di Napoli l’ispettore Romano avrebbe nel periodo compreso tra il 2014  e il 2016 falsificato atti, tra cui certificati penali e carichi pendenti, finalizzati al rilascio del passaporto a soggetti non legittimati ad  ottenerlo per la presenza di cause ostative come multe non pagate in relazione a condanne per contrabbando. Sarebbero state presentate richieste false dell’ufficio di appartenenza per legittimare la richiesta di accesso ai servizi informatici e l’inserimento nello stesso Sdi di elementi non rispondenti al vero, quali revoche di provvedimenti di libertà vigilata oppure esiti positivi dell’affidamento in prova ai servizi sociali.

Una brutta storia che vede protagonista l’ennesimo “infedele”: così viene definito dai colleghi l’appartenente alle forze dell’ordine che disonora con la propria condotta l’uniforme di Stato.

Sempre nella ferrea convinzione che ogni individuo resti innocente sino a sentenza definitiva contraria vicende del genere non giovano alla già martoriata immagine degli Enti Pubblici. Dopo lo scandalo che ha visto protagonisti in negativo medici, tecnici e infermieri di prestigiosi nosocomi partenopei ancora una volta emerge il lato oscuro di un sistema clientelare che attraverso la corruzione di funzionari pubblici e appartenenti alle forze dell’ordine riesce ad eludere la legalità favorendo farabutti e truffaldini di ogni risma.

Un fatto gravissimo sul quale sicuramente la Procura andrà a fondo per stabilire eventuali responsabilità di altri colleghi di Romano nel vergognoso mercato di dati e informazioni. L’opinione pubblica è avvilita: troppi scandali, troppo guano a minare  la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. La politica e il governo centrale a questo punto devono muoversi per cercare concretamente di salvare il salvabile in un Paese ormai alla deriva.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.