Boscoreale: la brutta storia diritti negati a disabili ed anziani

boscoreale diritti negatiBoscoreale e i disabili, anziani, giovani, donne, scuole e servizi. Ovvero la brutta storia dei diritti disattesi, dimenticati o, fatto ancora più grave, negati ai cittadini meno fortunati o più bisognosi di sostegno. Li hanno affrontati tutti, gli argomenti posti sul tavolo dell’incontro i “Diritti negati”, tenutosi nella sede dell’associazione “Il Melograno”.

I relatori e gli esperti intervenuti: Luigi Buffone, componente del Direttivo del “Melograno”, Antonio Giordano segretario regionale del Sunia (Sindacato Nazionale Inquilini ed Affittuari), Ada Luongo. segretaria Spi-Cgil (Sindacato Pensionati), Bruno Cammarota, della Segreteria provinciale Acli di Napoli, Anna Ruggiero Federconsumatori di Boscoreale e Rosario Stornaiuolo Presidente di Federconsumatori Campania, che ha concluso i lavori.

“C’è una diffusa situazione di disagio e sofferenza nella zona vesuviana e in particolare a Boscoreale – puntualizza Buffone – anzi si può parlare di una vera e propria regressione sociale”. Il riferimento è alle centinaia di famiglie che sino a qualche a anno fa usufruivano di assistenza domiciliare agli anziani, sia attraverso gli uffici delegati del comune sia attraverso quelli dell’Ambito territoriale (Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Torre Annunziata che ne è il capofila), che da un momento all’altro si sino ritrovati senza più alcun ‘salvagente’.

Ovvero l’assistenza si è bloccata e non è stato più possibile riaverla. Come nel caso del trasporto dei disabili verso i centri di riabilitazione. “Quello che è più grave – denuncia Buffone – è che qualche buon amministratore, uno di quelli che ricoprono ruoli di primo piano nella Giunta, ha avuto il coraggio di affermare che questi non sono servizi essenziali. E dunque se il comune e l’Ambito non funzionano per incapacità o per problemi di fondi occorre trovare altre strade per dare ai cittadini la possibilità di accedere ai diritti che gli derivano dalle loro necessità”.

“Ad esempio – sottolinea Bruno Cammarota – ci stiamo impegnando per dare certezze e sicurezze a chi, disabile, potrebbe restare solo perché quando finiranno i genitori non ha altri parenti che lo possano accudire. Ecco, ci sono numerosi edifici scolastici dismessi: perché non creare delle apposite case – famiglia in grado di fornire sostegno psicologico e materiale a chi andrà incontro a tali eventualità?”.

“E, a proposito di scuola e di situazione degli edifici scolastici – riprende Buffone – nei mesi scorsi siamo intervenuti come Associazione per stigmatizzare la vergognosa scelta di stralciare le risorse economiche destinate, tramite muto già acceso, per la ristrutturazione e messa in sicurezza dell’edificio scolastico di via De Prisco, in favore di opere pubbliche indistinte (qualcuno dice forse più vantaggiose per la prossima campagna elettorale).

Come non ricordare l’utilizzo difforme dei ragazzi del Servizio Civile, chiamati ad operare su un Progetto contro la dispersione scolastica e invece utilizzati come “passacarte” all’interno degli Uffici Comunali! Eppure la nostra comunità, specie in alcune periferie, vive drammaticamente l’abbandono scolastico di bambini immersi in difficili realtà famigliari”.

E, non meno puntuali sono gli accenti posti da Anna Ruggiero, avvocato, di Federconsumatori, sui disservizi tra cui le continue mancate o ritardate consegne della posta con grave danno degli utenti, specialmente se si stratta di anziani. Insomma, se da un lato c’è un impoverimento economico di grande impatto sulla vita economica del territorio non meno duro è l’impoverimento etico e morale delle Istituzioni che si sovrappone e rende pessimo il quadro generale delle norme più elementari di vivibilità di un territorio.

Giuseppe Napolitano

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