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Castellammare, arma nel nascondiglio: condannato Massimo D’Agostino ‘o torrese

Castellammare Massimo D'AgostinoCastellammare di Stabia, arma e cartucce nel nascondiglio del latitante: condannato Massimo D’Agostino 40 anni, genero del defunto boss del clan di camorra dei D’Alessandro Giuseppe Verdoliva.

D’Agostino, alias ‘o torrese, dovrà scontare 2 anni e 8 mesi di reclusione. La condanna è stata emessa ieri mattina dai giudici della II sezione del Tribunale di Torre Annunziata.

L’uomo, secondo le autorità legato alla cosca di Castellammare, era accusato di accusato di evasione e detenzione di arma clandestina, ed è stato condannato solo per il reato di detenzione di armi “semplice”, perché la pistola che fu trovata nell’appartamento di Torre Annunziata era, in realtà, solo arrugginita e la matricola non era abrasa.

Massimo D’Agostino è stato rintracciato a gennaio scorso in un “basso” utilizzato come covo in via Parini a Torre Annunziata, dopo 4 anni di latitanza, a poca distanza quindi da Castellammare. Nel 2013, infatti, non era più rientrato in carcere dopo un permesso premio. Gli agenti del commissariato di polizia di Torre Annunziata sono riusciti ad individuare il luogo dove l’uomo si nascondeva, precludendogli ogni possibilità di fuga, dopo aver cinturato l’intera zona.

D’Agostino, detenuto presso il carcere di Taranto, il 18 agosto 2013, aveva chiesto ed ottenuto un permesso premio, non facendo più rientro nella struttura carceraria, rendendosi così latitante.

Il 40enne stabiese ha precedenti per omicidio, associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione.

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