L’uomo era latitante da quasi 20 anni, in Messico si era creato una nuova identità ed una nuova famiglia che si è sgretolata a causa di indagini serrate ed analisi del suo profilo pubblico su Facebook. Perrone è destinatario di un ordine di carcerazione per aver rifornito per molto tempo di cocaina i potenti clan di camorra del napoletano è stato condannato a 22 anni di reclusione.
L’operazione è stata effettuata dalla sezione Catturandi della squadra mobile di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo e al Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia-Interpol.
Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli: Giulio Perrore è
Di Perrore, nato a Gragnano, si erano perse le tracce già nel 1994. Ricercato anche in ambito internazionale, all’epoca dei fatti era considerato un elemento di spicco di un sodalizio criminale, attivo negli anni ’80 e ’90, dedito all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dalla Germania.
La droga, poi, trasportata in Italia, veniva ceduta a più committenti appartenenti ad importanti e pericolosi cartelli camorristici del napoletano tra cui i clan Mazzarella, Formicola, Polverino, Tolomelli.
Il narcotrafficante era stato arrestato una prima volta il 13 gennaio 1993 insieme alla moglie e ad un’altra persona mentre trasportava in Italia una trance (oltre 16 chilogrammi di cocaina) di stupefacente destinato alla vendita al dettaglio da parte delle famiglie camorristiche committenti.
Il latitante è stato localizzato grazie ad un approfondito lavoro del team di analisi degli investigatori italiani, con il contributo determinante della polizia scientifica: attraverso Facebook è stata scoperta la sua falsa identità, Saverio Garcia Galiero (quest’ultimo vero cognome della madre) con cui viveva a Tampico, nello Stato di Tamapuilas (Messico), roccaforte dei più efferati cartelli narcos messicani, dove si era ricostruito una vita nell’anonimato, con una nuova moglie e figli messicani.
Sulla scorta delle informazioni fornite dalla polizia di stato al collaterale organismo messicano, l’Agencia De Investigacion Criminal e l’Ufficio Interpol di Città del Messico, Giulio Perrone è stato bloccato nei pressi della sua abitazione.
Espulso dalle autorità messicane Giulio Perrone è giunto a Roma a bordo di un volo partito dal Messico ed atterrato all’aeroporto di Fiumicino nella tarda serata di ieri. Dopo la notifica dell’ordine di carcerazione i poliziotti hanno condotto il latitante in carcere.
“L’arresto si inquadra nella strategia, – si legge in una nota diramata dalle autorità – coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della polizia di stato, finalizzata alla cattura dei latitanti, legati alla criminalità organizzata italiana e che si sono rifugiati da tempo all’estero“.
Francesco Ferrigno