Scontri a Napoli: dichiarazioni strumentalizzate dalle frange estreme

scontri Napoli

Scontri violenti a Napoli tra membri  dei centri sociali e  forze dell’ordine: le falangi estreme di movimenti che dovrebbero essere composti da giovani partenopei desiderosi di denunciare pubblicamente il proprio dissenso per la presenza di Salvini a Napoli hanno offerto uno spettacolo vergognoso lasciandosi andare a comportamenti violenti indegni di persone civili.
scontri Napoli I cosiddetti “black bloc” tornano così a far parlare di se: sassi e molotov lanciati contro le forze dell’ordine a Piazzale Tecchio, in via Diocleziano e in via Giulio Cesare, un fiume di facinorosi scatenati nei pressi della Mostra d’Oltremare sede della convention del leghista, cariche degli agenti con lancio di fumogeni e intervento di  veicoli dotati di idranti. Con un blitz fulmineo sembra che un gruppo di manifestanti sia riuscito ad aggirare le forze dell’ordine prendendole alle spalle.

Attimi di terrore con i cittadini che cercavano riparo nei palazzi della zona. Scene di guerriglia in una Fuorigrotta frastornata da quanto stava accadendo: le forze dell’ordine avrebbero già effettuato alcuni arresti gestendo al meglio ore di forte tensione. Salvini appena giunto alla Mostra d’Oltremare non ha risparmiato frecciate al sindaco di Napoli Luigi de Magistris: “Napoli e il Sud – ha precisato Salvini – sono troppo importanti per lasciarli in mano ai de Magistris o i Crocetta di turno. Quello che il primo cittadino di Napoli ha dichiarato pubblicamente contro di me negli ultimi giorni è gravissimo e sarà discusso nelle sedi opportune, ovvero in tribunale. Se oggi siamo qui con alcune migliaia di persone è perché evidentemente il centrodestra ha fallito: dove sta l’opposizione a Napoli e in Campania? Ci facciamo carico anche delle assenze altrui”.

Sinceramente riteniamo che questa volta il sindaco di Napoli Luigi de Magistris abbai peccato di “ingenuità”: assurdo lanciare accuse tanto pesanti a Salvini alla vigilia dell’evento sottolineando come la città non lo volesse e ancora manifestare dissenso per il dietrofront dei vertici della Mostra d’Oltremare “costretti” dalla Prefettura a concedere come da programma la sala al leghista per la conferenza. Dichiarazioni facilmente strumentalizzabili dalle fasce estremiste dei centri sociali e da violenti incivili sempre al soldo di poteri paralleli e pronti a seminare distruzione ovunque “i padroni” ordino di colpire.

L’ideologia è ben altro: tanti i giovani, i comitati, i lavoratori, gli appartenenti ai centri sociali che al contrario hanno manifestato pacificamente il proprio dissenso nei confronti di Salvini. Questa volta Napoli ha prestato il fianco a chi non chiede altro che di poter infangare l’immagine e la credibilità della città:  sicuramente questa vicenda sarà strumentalizzata ad arte contro il governo locale e gli stessi napoletani. Della serie: anarchia comportamentale 1 democratico dissenso 0.

Alfonso Maria Liguori

 

 

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.