Il caso della morte suicida di Tiziana Cantone continua a far discutere. E’ notizia di questa mattina la decisione del gip Pietro Carola che ha respinto la richiesta di giudizio immediato promossa dalla Procura nei confronti dell’ex ragazzo della Cantone, Sergio Di Palo. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe messo in rete i video hard che poi hanno determinato il suicidio.
Dalle indagini, però, è emerso un dato importante: Di Palo è accusato di calunnia. Questo reato sarebbe stato commesso in compagnia della Cantone perchè avrebbero indicato alla magistratura ben cinque persone che secondo le loro intenzioni avevano messo in rete questi filmati privati (tutto ciò risale alle prime denunce che la coppia fecero subito dopo la diffusione dei video).
Il giudice Pietro Carola, questa mattina, non ha ritenuto che sussistano gli elementi dell’evidenza della prova. Una storia, quindi, che è destinata a far discutere ancora per molto tempo con il processo che dovrà determinare le eventuali colpe sia dell’ex ragazzo della Cantone, sia di alcuni suoi “complici”.
La donna, come si ricorderà, decise di suicidarsi lo scorso anno quando l’umiliazione per questi video era diventata troppo grande da superare. Ormai era riconosciuta per strada e non poteva portare avanti una tranquilla esistenza tanto che aveva perso anche il suo posto di lavoro.
Aveva tentato di cambiare vita con un viaggio ma non è servito a nulla. I legali della famiglia, qualche settimana fa, avevano chiesto a Yahoo e Google di oscurare tutti i siti che riportavano ancora i video della donna ma, a distanza di giorni, nulla si è mosso. L’oblio per Tiziana Cantone, purtroppo, è ancora molto lontano.