Stando a quanto accertato dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli, Bacio Terracino sarebbe stato armato ma non avrebbe risposto al fuoco al momento dell’agguato compito dal commando del clan di camorra dei Lo Russo nel corso del quale è rimasto ucciso Genny Cesarano.
Il 22enne è destinatario di un’ordinanza emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda: il giovane è gravemente indiziato dei reati di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco.
Raffaele Bacio Terracino, insomma, sarebbe stato nel gruppo di persone che sostavano in piazza San
All’identificazione di Bacio Terracino si è giunti grazie alle attività di intercettazione ambientale svolte nell’immediatezza, ed in particolare grazie ai dialoghi registrati all’interno dell’auto utilizzata dagli amici della vittima, anch’essi indagati per false informazioni fornite al pubblico ministero.
Un commando era partito da Miano alla volta della Sanità per raggiungere piazza San Vincenzo alla ricerca degli uomini della cosca nemica. Erano le 4 del mattino quando i killer avevano notato dei ragazzi fermi in piazza nelle vicinanze della chiesa. Senza esitare i sicari avevano esploso contro i giovani 24 colpi con pistole di diverso calibro centrando mortalmente Gennaro Cesarano. All’arresto si è giunti anche grazie alle rivelazioni del pentito Carlo Lo Russo.