Scommesse sportive e sale slot riconducibili alla camorra: nella zona di Ponticelli a Napoli è scattata l’operazione “Educazione criminale” condotta dagli agenti del locale commissariato. Nel mirino esercizi pubblici dediti alle scommesse clandestine nonché slot gestite attraverso il rimpiego di capitali frutto di attività criminali riconducibili alla criminalità organizzata.
Educazione criminale: questo il nome in codice dell’intervento compiuto su vasta scala cartografica, data l’estensione del territorio in oggetto, ultimamente teatro di una nuova ondato di violenza messa in essere da baby gang pronte a rimpiazzare criminalmente parlando le vecchie famiglie di camorra.
Denunciati all’autorità giudiziaria di Napoli 16 gestori di sale scommesse sportive ed effettuato il sequestro penale 3 di locali, nello specifico a carico di M. R., gestore di un circolo ricreativo, V. S. gestore di una sala scommesse e A. D. P., presidente di un’associazione.
Un giro di vite per affermare la presenza dello Stato in un contesto dove l’humus indigeno favorisce enormemente il prosperare del costume malavitoso, come appunto nei centri scommesse illegali e nelle associazioni notoriamente frequentate da pregiudicati. Dal commissariato fanno sapere che l’obiettivo primario dell’operazione non è stato solo quello di assicurare la trasparenza del gioco mediante la verifica di conformità alle prescrizioni normative degli apparecchi e delle loro modalità di funzionamento ma anche di prevenire altre azioni di camorra.
Spesso infatti i pregiudicati frequentatori dei centri scommesse diventano facile bersaglio per i killer dei clan rivali: non ultimo si ricordi l’attentato di matrice camorristica contro Luigi De Micco, elemento di spicco dell’omonimo gruppo criminale, avvenuto nei pressi di un bar in via Botteghelle.
Sconcerta la reazione di qualche gestore dei centri scommesse sportive che alla notifica del sequestro da parte degli agenti avrebbe così replicato riferendosi ai giovani frequentatori del posto: “E adesso questi ragazzi dove andranno, a rubare?” lasciando intendere alla polizia che tale attività svolgeva ruolo aggregativo educativo nei confronti delle nuove leve del posto.
Oscurantismo culturale, inoccupazione, assenza storica delle istituzioni: questo lo scenario nel quale maturano certe insane convinzioni , nel quale come una scrofa la camorra si ingrassa speculando sulla vita di giovani privi di sani riferimenti istituzionali e lasciati dalla società cosiddetta civile in balia degli eventi.
Alfonso Maria Liguori