“Venduti. “Dimissioni”. “Ladri”: sono queste solo alcune delle tante offese che la maggioranza di Castellammare guidata dal sindaco Toni Pannullo ha dovuto subire ieri pomeriggio mentre tentava di portare avanti il consiglio comunale per approvare il project financing delle Terme bloccato, però, dai due consiglieri del Movimento 5 Stelle (Mara Murino e Vincenzo Amato) e da alcuni lavoratori.
E’ stato senza dubbio uno dei giorni più difficili da quando Pannullo è diventato sindaco di Castellammare: il mancato consiglio comunale potrebbe avere dei risvolti tragici sul futuro della città delle acque. Il motivo? Se non si approverà il bando di privatizzazione delle Terme entro il 31 marzo, i 6 milioni di euro (fondi europei erogati dalla Regione), con i quali si dovrà completare anche il lungomare, almeno come ha dichiarato anche il vice sindaco Di Martino.
Ed è per questo motivo che il “day after” è amarissimo: Pannullo e la sua maggioranza sono infuriati per il comportamento dei loro colleghi dei 5 stelle mentre quest’ultimi sono convinti della buona azione portata avanti ieri pomeriggio. Uno scontro duro che ha visto anche il presidente del consiglio comunale, Eduardo Melisse (il più contestato dalla folla dopo lo scandalo tessere del Pd), tentare in tutti i modi, non riuscendoci, di fare l’appello e dare inizio alle discussioni. I consiglieri, vista l’impossibilità di portare avanti i lavori, per ben due volte sono dovuti uscire dall’assise. Per questo motivo, Pannullo e Melisse hanno avvisato il Prefetto di questo simile comportamento.
I vertici di Palazzo Farnese, comunque, parlano di un comportamento assurdo: “Impedire la celebrazione di un consiglio comunale non si è mai verificata in tanti anni di democrazia nella nostra città. Si attendeva l’ingresso in consiglio del Movimento Cinque Stelle perché la democrazia saltasse. Ci siamo appellati al senso di responsabilità di tutte le forze politiche ed in questo contesto riconosco la sensibilità delle altre opposizioni, perché il consiglio si celebrasse. Ma i Cinque Stelle non ne hanno voluto sapere! Per loro il consiglio non andava celebrato! Per i Cinque Stelle la democrazia è un optional.
È evidente che hanno gettato giù la maschera. Come a livello nazionale così in città i grillini si dimostrano un movimento politico oltre che reazionario e anti democratico anche eversivo. Non si può consentire più che la democrazia si affidi nelle mani di questi personaggi che si fanno gioco delle istituzioni e della democrazia. Temiamo che da cinque stelle questo movimento possa diventare una stella a cinque punte che soprattutto oggi in una data storicamente importante per l’Italia evoca scenari inenarrabili”.
“Non convince il project financing – spiegano Ungaro e Cimmino -. perchè non c’è nel piano triennale. Sarebbe dovuto essere inserito con tutti gli allegati. Questo documento non ci convince perché privo di contenuti: si chiede di trovare un privato ma con un documento vuoto. Il loro documento è privo di obiettivi. Non facciamo polemiche sterili ma il documento è stato prodotto senza coinvolgere ex lavoratori, sindacati, muovendosi completamento al buio. Siamo convinti che gestione temporanea diventerà permanente e dietro la gestione temporanea non deve nascondersi nulla. Anziché project, affidiamo a Sint che ha capacità e titolarità di svolgere questo ruolo. Questo progetto deve comunque essere inserita nel piano triennale, oltre che portare avanti un tavolo in Regione”.
Si difendono i 5 stelle: “Prima di qualsiasi altro tipo di discussione chiediamo che venga fatta chiarezza sul dispositivo di Project Financing delle Terme Antiche e riteniamo che sia opportuno un disegno politico univoco ed organico a tutti i livelli istituzionali, che rivaluti seriamente il senso del termalismo stabiese. Non è accettabile proporre di approvare un atto di indirizzo mentre sono ancora in corso colloqui e attività da parte di esponenti della maggioranza, sia locale che regionale. Pretendiamo poi, che l’amministrazione si attivi affinché vengano immediatamente saldate le retribuzioni dei lavoratori della nettezza urbana, pressati dalla Buttol srl per “estorcere” una liberatoria ampia e totale su tutti i compensi non percepiti. L’amministrazione, che deve ancora all’azienda circa 400 mila euro a saldo dell’attività svolta, ha pertanto la possibilità di pretendere immediatamente questi pagamenti.
Chiediamo inoltre che la maggioranza blocchi le ingiunzioni di pagamento agli inquilini delle case popolari del quartiere Savorito, dato che dal 1997 ad oggi non è stata fatta alcuna manutenzione degli stabili e riteniamo pertanto che le cartelle pervenute ai sopra citati, siano immotivate e comunque da subordinare ad un tavolo di concertazione nel quale la giunta si assuma precise responsabilità. Auspichiamo infine che al prossimo consiglio comunale ci sia la rimozione dell’attuale Presidente in carica, in quanto lo stesso è stato oggetto di una pessima esposizione mediatica, sia nazionale che locale, che lo ha visto coinvolto nello scandalo tesseramenti del Pd stabiese”.
Dopo tutto il caos di ieri pomeriggio, appuntamento ora al 23 marzo quando si dovranno, per forza di cose, svolgere i lavori consiliari. L’approvazione del project financing, con tutte le sue negatività, risulta essere al momento un punto fondamentale per il futuro di Castellamare. I lavoratori delle Terme, in compagnia dei 5 stelle, promettono battaglia anche nelle prossime sedute. Appuntamento alle prossime puntate.
Gennaro Esposito