Coniugi di Gragnano avevano venduto un’auto rubata, ma a loro insaputa: dopo l’incubo durato anni sono
stati assolti per non aver commesso il fatto.
E’ la storia di L. S. e T. N., marito e moglie di Gragnano che nella città della pasta gestiscono una rivendita di auto.
Nel 2013 si sono trovati al centro di una storia incredibile: dopo aver venduto una Lancia Y si sono trovati indagati per ricettazione. Quell’auto, fermata ad un posto di blocco, era risultata rubata ed erano scattate le indagini per risalire a chi avesse venduto all’autista quella macchina.
I due coniugi, però, si sono ritrovati a processo ed hanno affrontato il procedimento assistiti dagli avvocati Roberto Attanasio e Carmine Iovino. Durante il dibattimento, però, i coniugi di Gragnano sono riusciti a dimostrare la loro estraneità ai fatti.
In pratica, loro avevano acquistato l’auto da un uomo, che a sua volta l’aveva comprata su un portale web. Ma il giro non finisce qui: nel giro di poche settimane, nel 2012, la Lancia Y rubata era stata immatricolata diverse volte con targhe differenti, per poter cancellare le tracce del furto.
I giudici del tribunale di Torre Annunziata (presidente di collegio Maria Laura Ciollaro) hanno assolto i due coniugi da tutte le accuse e hanno inviato nuovamente gli atti in Procura della Repubblica di Torre Annunziata per risalire ai responsabili della ricettazione. Adesso, dunque, scatteranno le nuove indagini per capire chi fosse diventato illegalmente il proprietario di quell’auto rubata.