“Ad appena 3 anni dalle ultime elezioni comunali, i cittadini pompeiani saranno a breve nuovamente chiamati al voto. Tale situazione è stata causata dalla classe politica locale che, ancora una volta, si è dimostrata miope, mediocre e con il pensiero rivolto prevalentemente alle poltrone ed al proprio tornaconto personale. Purtroppo in questo arco temporale le condizioni della città e la qualità della vita dei cittadini pompeiani sono peggiorati e nulla è stato fatto per risolvere quella crisi economica, sociale, di valori e di idee che non avrebbe dovuto nemmeno sfiorare la città, viste le enormi potenzialità che ha il suo territorio. Ma di questa drammatica situazione non sono responsabili solo gli amministratori locali che negli ultimi anni si sono succeduti a Palazzo De Fusco (senza distinzione tra maggioranza ed opposizione): siamo tutti responsabili in quanto cittadini ed elettori!
A Pompei, circa 3 anni fa, un gruppo di persone giovanissime dal punto di vista politico, ma con le idee ben chiare riguardo il futuro della città, decise di candidarsi sotto il simbolo del Movimento 5 Stelle (unico gruppo tra l’altro a presentarsi con un simbolo a livello nazionale) dando così l’opportunità ai cittadini, con il voto, di “invertire la rotta”.
Nonostante il buon risultato che fece sgranare gli occhi alla vecchia politica, quel gruppo di “folli” che avrebbe potuto rappresentare un vero e proprio terremoto politico per Pompei, per un soffio non riuscì ad eleggere un portavoce in consiglio comunale. Un vero peccato per la città! Quello stesso gruppo rifiutò inoltre qualsiasi tipo di proposta da parte della vecchia politica, sia prima che dopo il ballottaggio, rispedendo al mittente anche la proposta di un assessorato importante, dimostrando quindi coerenza, onestà intellettuale e rispetto per gli elettori.
Successivamente alcuni componenti del gruppo hanno continuato a lavorare (nei limiti del possibile, da semplici cittadini) sia su tematiche locali che nazionali: alcuni esempi emblematici sono rappresentati dalla campagna per il NO al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso e la campagna informativa per la Buffer Zone e l’HUB ferroviario (in quest’ultimo caso è stata formulata anche una proposta alternativa denominata “Distretto Grande Bellezza” insieme al portavoce alla Camera, Luigi Gallo; proposta che ha interessato tutto il territorio della Buffer Zone). Inoltre è stato bloccato il Grande Progetto Sarno, un’opera pericolosa e dannosa per il fiume e per i comuni della valle del Sarno, compresa Pompei, dal costo esorbitante di 217 milioni di euro! Infine, pur non essendo presenti in consiglio comunale, il gruppo è riuscito ad attuare un punto del programma elettorale 2014 ottenendo la trasmissione in diretta streaming dei consigli comunali e consentendo così ai cittadini di poter seguire lo svolgimento dei lavori dell’assise comunale anche senza essere presenti fisicamente. Un risultato straordinario in termini di trasparenza e possibilità di partecipazione.
Queste sono solo alcune delle iniziative portate avanti dal gruppo, grazie alle quali si sono rafforzati affiatamento e coesione interna, ma che purtroppo non hanno coinvolto sufficientemente i pompeiani.
Oggi tanti cittadini manifestano in diversi modi il desiderio che quello stesso gruppo di 3 anni fa possa riprovarci, decidendo quindi di sacrificarsi nuovamente per la città. Alcune persone, 3 anni fa non consideravano possibile ciò che oggi invece sembrano sperare.
Forse queste persone si sono rese conto che quel gruppo avrebbe potuto e potrebbe ancora oggi rappresentare il cambiamento di cui necessita la città, lontano anni luce dalla vecchia politica e dalla ormai obsoleta e anacronistica mentalità con cui viene “usata” ancora oggi la cosa pubblica.
Purtroppo nonostante le tante iniziative portate avanti, c’è da riscontrare la scarsa partecipazione e voglia di lavorare dei cittadini, poco inclini a rimboccarsi le maniche e a mettersi al servizio della collettività.
Il Movimento 5 Stelle non è un trampolino di lancio per arrivare al potere, ma uno strumento attraverso il quale semplici cittadini attivi hanno la possibilità di cambiare radicalmente lo status quo. Tale possibilità passa necessariamente attraverso un cambiamento culturale, di mentalità, al quale oggi purtroppo la città di Pompei non sembra essere pronta. Alcuni piccoli segnali sono arrivati dai giovani, soprattutto con il fronte del NO al Referendum Costituzionale, ma non è abbastanza.
Ecco perché il gruppo 5 stelle di Pompei ha deciso di non presentarsi alle elezioni amministrative 2017.
Non si tratta di una sconfitta del gruppo, che si è sempre impegnato al massimo delle proprie possibilità e che continuerà a farlo, ma di una sconfitta per tutta la città.
La mancata candidatura del gruppo che fa riferimento a quella che oggi è probabilmente la maggiore forza politica del Paese, simbolo del cambiamento e della rottura con il passato, la dice lunga sull’effettivo stato di salute della politica a Pompei ed impone una riflessione a tutta la città su quanto sia ancora distante quel cambiamento culturale e di mentalità di cui la città avrebbe estremamente bisogno: “ogni popolo ha i governanti che si merita” (cit. Aristotele, circa 2500 anni fa)”.